Sul palcoscenico calcato centinaia di volte il ricordo del grande attore, scomparso ieri notte. Il figlio Alessandro rivela il desiderio dell'ultimo ruolo col regista Marco Bellocchio. Lollo Franco: «Ha inventato il teatro popolare a Palermo. Le sue caratteristiche? L'ironia e l'egoismo»
Addio a Burruano, la camera ardente al Biondo Il fratello Sperandeo: «50 anni di vita insieme»
«Muriu ma patri, non ce la faccio». Le parole, strozzate tra le lacrime, di Salvo Piparo sintetizzano il sentimento col quale il mondo del teatro e la città di Palermo ha accolto la notizia della morte dell’attore Luigi Maria Burruano. Al Teatro Biondo di Palermo dalle ore 12 si tiene la camera ardente dedicata a uno dei grandi protagonisti dello spettacolo e della città, un emblema della palermitudine. «Festeggiava ogni anno 32 anni» è il ricordo tra le lacrime di chi ha scelto di stare al capezzale: tra le foto dell’uomo e dell’attore che non potevano che rappresentarlo in scena, la maglia rosanero del Palermo calcio e le prime corone di fiori.
La salma di Burruano, chiamato da tutti Gigi, rimarrà in teatro fino a mezzanotte con l’accesso aperto a chiunque vorrà rendergli omaggio. Tra i primi ad arrivare ci sono l’amico e fraterno collega Lollo Franco, poi tra gli altri Costanza Licata e Salvo Piparo. Il mondo del teatro palermitano è tutto stretto attorno a colui che forse più di tutti ha incarnato la carnalità del palcoscenico che si fa strada, e viceversa. E arriva il momento dei ricordi, velati sempre da un sorriso. Il figlio Alessandro ricorda il rammarico del padre che avrebbe voluto girare un film col regista Marco Bellocchio. Quando arriva il fratello Tony Sperandeo il primo abbraccio è proprio per Alessandro, poi un bacio alla bara e il volto segnato da un copioso pianto: le uniche parole che riesce a sussurrare ai giornalisti sono sul ricordo di «50 anni di vita insieme, che volete che vi dica?».
I funerali dell’attore si svolgeranno domani alle 10 alla chiesa Don Orione di via Ammiraglio Rizzo. Burruano sarà sepolto al cimitero dei Rotoli nella tomba di famiglia.