Una dei segnali politici più importanti di discontinuità rispetto al lombardismo si misurerà sulla questione idrica. E noto che il 12 e il 13 giugno il 95 per cento degli italiani, con un referendum, si è pronunciato per il ritorno alla gestione pubblica dellacqua. Un grande movimento popolare contro una legge sulla privatizzazione della gestione idrica voluta dai governi berlusconi.
Acqua pubblica: i Sindaci scrivono al presidente Crocetta
Una dei segnali politici più importanti di discontinuità rispetto al lombardismo si misurerà sulla questione idrica. E noto che il 12 e il 13 giugno il 95 per cento degli italiani, con un referendum, si è pronunciato per il ritorno alla gestione pubblica dellacqua. Un grande movimento popolare contro una legge sulla privatizzazione della gestione idrica voluta dai Governi Berlusconi.
Solo che in Sicilia il Governo Lombardo e tutta la vecchia Ars hanno dimostrato di essere più berlusconiani di Berlusconi, bloccando ogni tentativo portato avanti dai Sindaci, dai Consigli comunali e dalla gente comune di tornare alla gestione pubblica dellacqua.
Ora la questione è sul tavolo del nuovo presidente della Regione, Rosario Crocetta, che in campagna elettorale ha promesso di impegnarsi nellattento esame di tale questione. Toccherà a Crocetta decidere se lanciare, in questo delicatissimo settore della vita pubblica, un segnale di netta discontinuità con il berlusconismo e con il lombardismo. Sarà così? A sperarlo sono in tanti. Anche perché un Governo regionale di Sinistra dovrebbe battersi contro le speculazioni dei privati. (sopra, a destra, Silvio Berlusconi e Raffaele Lombardo, foto tratta da messinaweb.tv)
Intanto 15 Sindaci della provincia di Agrigento hanno inviato una lettera al presidente Crocetta. Sono i primi cittadini di Alessandria della Rocca, Bidona, Burgio, Camastra, Cammarata, Cianciana, Joppolo Giancaxio, Menfi, Montevago, Palma di Montechiaro, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, Santa Elisabetta, Santa Margherita Belice, Santo Stefano di Quisquina.
I Sindaci ricordano di essere, da anni, impegnati in una battaglia politica a favore della pubblicizzazione del servizio idrico integrato. Questi Sindaci si rifiutano di consegnare le risorse idriche, le reti e gli impianti al gestore privato, ovvero alla società Girgenti Acque spa, società con la quale ha intrattenuto rapporti il fratello dellex presidente della Regione, Raffaele Lombardo (e anche un esponente della giunta Lombardo, prima, però, di essere stato nominato assessore regionale). Finora la magistratura amministrativa ha sempre dato ragione ai Sindaci.
Nella lettera si ricorda che il Forum regionale per lacqua e i beni comuni e 150 Consigli comunali hanno invitato allArs (con riferimento alla passata legislatura) un disegno di legge per il ritorno alla gestione pubblica dellacqua. Ma il Governo Lombardo e la vecchia Ars lo hanno affossato.
Il Governo Lombardo ha fatto di più: per favorire i privati, a fine agosto, ha nominato una serie di commissari ad acta per sostituire le amministrazioni comunali e consegnare a privati risorse idriche, reti e impianti.
Sono due i motivi per i quali, con molta probabilità, il Governo regionale non avrebbe potuto nominare i commissari ad acta. In primo luogo perché la cosiddetta legge blocca-nomine ha stabilito che il Governo non avrebbe più potuto effettuare, per lappunto, nomine. Principio ribadito, in un pronunciamento, dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga).
Il secondo motivo è che il Governo Lombardo, quando ha effettuato le nomine dei commissari ad acta, era già dimissionario. Ora, è noto, un Governo dimissionario si deve limitare solo ad effettuare atti di ordinaria ammnistrazione. A meno che non sopravvengano emergenze. Ma le emergenze sono rappresentate da terremoti, maremoti e cataclismi vari.
Non sembra configurarsi come emergenza la cessione ai privati di risorse idriche, reti e impianti!
Così come non c’è proprio nulla di ‘ordinario’ nel cercare di favorire i privati nella gestione idrica, soprattutto se un intero territorio è contrario. E soprattutto se un referendum popolare, a stragrande maggioranza, ha chiesto l’esatto contrario della privatizzazione del servizio.
Su questa vicenda si pronuncerà il Tar Sicilia (Tribunale amministrativo regionale) il 20 novembre. (a sinistra, foto tratta da guidasicilia.it)
Prima del Tar potrebbe agire il nuovo presidente della Regione, Crocetta, che potrebbe disporre la revoca del decreto di commissariamento n. 1412 del 28 agosto scorso. Ed è anche questa la richiesta dei 15 Sindaci.
Domenica prossima, intanto, i 15 parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle incontreranno, a Caltanissetta, i protagonisti del Forum regionale per lacqua e i beni comuni. Anche i grillini, durante la campagna ellettorale, si sono dichiarati favorevoli al ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico.