Esasperati dalle vie ridotte a cumuli di rifiuti, da quelli ingombranti a mobili e sfabbricidi, hanno deciso di impegnarsi in prima persona. Il consigliere II circoscrizione Giuseppe Guaresi: «Molti non sanno ancora differenziare, c’è stata poca informazione»
Acqua dei Corsari, abitanti si schierano contro gli incivili «Segnalare non basta, ora fotografiamo gli sporcaccioni»
«Fotografiamo gli sporcaccioni». L’idea suggerita dal consigliere della seconda circoscrizione di Palermo Giuseppe Guaresi è stata subito accolta con entusiasmo dagli abitanti del quartiere di Acqua dei Corsari. Esasperati, infatti, dal mal costume di chi non riesce ad abituarsi al sistema della raccolta differenziata – introdotta ormai da un anno e mezzo in quella – e abbandona i propri rifiuti lungo le strade, hanno deciso di attivarsi in prima persona per farli desistere. I punti più critici, del resto, li conoscono tutti, compresa l’amministrazione comunale, che ogni giorno fino ad ora si è vista recapitare segnalazioni, denunce e appelli per intervenire in maniera più concreta. «Fino all’anno scorso ogni due notti dovevano venire con la pala meccanica per togliere tutto quello che si accumulava – racconta il consigliere -. Dopo esserci rivolti alla prefettura, siamo riusciti a fare installare alcune telecamere. Che però, dopo un certo tempo, vengono spostate in un altro punto critico, lasciando nuovamente scoperto il precedente. Ed ecco di nuovo i rifiuti. Ormai il decoro è scomparso nei tratti presi di mira e il lavoro della Rap viene vanificato nel giro di 12 ore».
Così gli abitanti, specie quelli che con le loro case si affacciano su via Galletti e via Pomara, tra le più colpite dal fenomeno, si sono armati di pazienza e buona volontà. Ma soprattutto di fotocamera, con la quale sono riusciti a beccare il primo mal capitato di turno, che ieri ha scaricato in tutta tranquillità una pila di cassette di frutta andata a male lungo il ciglio della strada. Foto poi stampate e consegnate direttamente, con viso e targa in bella mostra, ai carabinieri. Ma l’esasperazione è così tanta che è stato deciso, operando le dovute censure, di far circolare alcuni scatti anche sui social, in modo che restasse in un certo senso traccia della ribellione messa in atto da chi è stanco dell’illegalità della zona. «Tutti insieme per il bene comune – ribadisce infatti Guaresi -. La Rap lavora incessantemente, ma sta scoppiando. Ci sono vie piene di rifiuti misti ma anche di ingombranti, la gente non sa dove scaricarli. Per ora via Rovella è piena di quintali di immobili e sfabbricidi abbandonati come se niente fosse».
Guaresi, però, qualche altra idea in serbo ce l’avrebbe. Ad esempio, ha suggerito più volte a sindaco e amministratori comunali di adottare misure più drastiche. Come quella di sequestrare il veicolo a chi viene beccato ad abbandonare i rifiuti illecitamente. «Se gli togli l’auto non possono spostarsi da una zona all’altra per scaricare quello che non sanno differenziare – dice -. Del resto non possiamo scrivere a Orlando ogni giorno, lamentele e segnalazioni non risolvono il problema». Un problema, quello della seconda circoscrizione, che è diffuso in tutta Palermo e, a ben guardare, in tutta la Sicilia: quello di chi, in sostanza, non ha ancora capito come funzioni la raccolta differenziata porta a porta, dalla separazione dei rifiuti al loro ritiro nei giorni prestabiliti. «Fare cambiare le abitudini non è semplice, lo sappiamo tutti. Forse non c’è stata un’informazione adeguata prima di fare partire la differenziata. Però c’è ed è un sistema vincente – continua -. Ma dopo un anno e mezzo sarebbe bene tirare le somme e fare un bilancio: se vedi che non basta ritirare l’umido ogni tre giorni, banalmente, allora si venga a prendere ogni giorno. Forse così si potrebbe incentivare anche chi ancora non riesce a entrare nel meccanismo della differenziata. Io capisco le difficoltà, ma dopo un anno e mezzo di attivazione del servizio, se stiamo ancora così, si può solo peggiorare».