In vista del ballottaggio, si scatena nel Comune acese il toto-apparentamenti. Mentre Roberto Barbagallo ha scelto di chiudere all'eventuale appoggio di liste esterne, lo sfidante Di Re potrebbe stringere un'alleanza con la lista legata allomonimo ex consigliere provinciale dellUdc. In attesa della definizione di un eventuale accordo, in queste ore si attende anche il risultato sull'eventuale superamento dello sbarramento da parte della lista Articolo 4
Acireale, tra alleanze e soglie di sbarramento La Primavera è sempre più vicina per Di Re
Chi lha detto che non esistono più le mezze stagioni? Ad Acireale, lattenzione di tutti nelle ultime ore è concentrata su Primavera, la lista legata allomonimo ex consigliere provinciale dellUdc. Mentre arriva in queste ore la decisione da parte del Pd di non allearsi con nessuno in vista del ballottaggio, la lista Primavera, inserita al primo turno nella coalizione legata a Sebi Leonardi, potrebbe stringere un apparentamento tecnico con il candidato sindaco Michele Di Re. Con lobiettivo di contendere la vittoria finale a Roberto Barbagallo, il candidato che al primo turno si è aggiudicato la contesa con il 33,56 per cento dei voti.
Barbagallo, che ad Acireale può contare sul sostegno dichiarato del deputato regionale Udc Nicola DAgostino, ha annunciato che la propria coalizione non cercherà alcun apparentamento con liste esterne. Discorsi diversi si fanno, invece, dalle parti del comitato elettorale di Michele Di Re, candidato sostenuto dal deputato nazionale Basilio Catanoso. Per Di Re sarà fondamentale cercare di stringere alleanze con lobiettivo di riuscire a recuperare il gap che al primo turno lo ha separato proprio da Barbagallo. E in tal senso un patto con Santo Primavera potrebbe essere la via più percorribile.
Ma, nonostante laccordo appaia in dirittura darrivo, i diretti protagonisti non si sbilanciano: mentre lufficio stampa del candidato sindaco fa sapere che al momento «non cè nulla, non si sa nulla», lex consigliere provinciale dichiara che si stanno facendo tutte le valutazioni del caso: «Non cè nulla di certo dice Primavera . Stasera faremo una riunione per capire soprattutto cosa ne pensano i candidati della lista. Spetterà a loro lultima parola, non posso decidere io». Sulla volontà di Barbagallo di non stringere alleanze, Primavera ha sottolineato come «sia stato lui ad autoescludersi da ogni forma di trattativa».
Ma le prossime ore saranno fondamentali anche per dirimere i nodi di unaltra questione. Tra non molto si saprà se la lista Articolo 4 avrà superato realmente lo sbarramento del 5 per cento o se invece, come di ora in ora appare sempre più probabile, si sia fermata appena sotto. Se le cose stessero così, la lista fondata dallonorevole Lino Leanza rimarrebbe fuori dai giochi sia per quanto riguarda gli apparentamenti tecnici sia per lassegnazione dei seggi. Ciò che invece è certo è che il premio di maggioranza di 18 seggi andrà alla coalizione del futuro sindaco.
La legge regionale per le elezioni amministrative prevede infatti che «il gruppo di liste collegato al sindaco eletto ottiene la maggioranza dei seggi a condizione che nessun gruppo di liste collegato al sindaco non eletto abbia raggiunto il 50 per cento più uno dei voti validi» al primo turno. Nel caso di Acireale pare evidente che nessuna formazione potrà ambire a questo 50 per cento: anche considerando unalleanza tra la lista Primavera e la coalizione di Di Re e un eventuale superamento dello sbarramento – con conseguente apparentamento – di Articolo 4, la coalizione di centrodestra non si avvicinerebbe comunque alla soglia necessaria.