Al neosindaco Stefano Alì toccherà «constatare la morte di un ente». Ma anche capire che ne sarà dei 43 dipendenti con più di 50 stipendi arretrati. Il nervosismo è palpabile, a partire dal problema dei turni da assicurare sebbene all'Ipab non ci sia più nessuno
Acireale, riunione di commiato all’Ipab Oasi Cristo Re Deputata Foti: «Comune non sfuggirà responsabilità»
Incertezza e immobilismo. Così si potrebbe riassumere l’incontro fra gli attori coinvolti all’Ipab Oasi Cristo Re di Acireale. L’ente, in chiaro fallimento, aspetta solo la firma da parte della Regione per l’estinzione. Da due giorni, poi, non ci sono più degenti ad essere assistiti: i 43 dipendenti, mentre attendono quasi cinquanta stipendi arretrati, fanno ormai da guardia solo ai muri della struttura.
Alla riunione sono intervenuti il commissario Rodolfo Crisafulli, il direttore amministrativo Angelo Rigano, la deputata regionale del M5s Angela Foti e la neo assessora alle Politiche sociali Palmina Fraschilla. Tutto inizia in un clima di serenità in cui tutti gli invitati hanno espresso la loro solidarietà all’Ipab che affonda. Atmosfera che però si è accesa verso la fine, dove, oltre al nervosismo, sul volto dei dipendenti si è fatto strada un velo di rassegnazione. L’argomento delle divisioni sarebbe quello dei turni di notte. Che pesano, soprattutto per le donne, non più disposte a svolgerle, visto pure che non avrebbero più nessuno da accudire. A questo si aggiunge anche il fatto che circa venti dipendenti sarebbero assenti perché in aspettativa o in ferie: stato che complica le cose in vista delle varie coperture richieste dal servizio. I rappresentanti di Cisl e Cgil, insieme agli amministratori, avrebbero scongiurato che da qui a pochi giorni si porrà fine al turno di notte. E, se necessario, si chiederà conto al Comune di mandare la vigilanza.
Ad aprire l’incontro è stato il commissario Crisafulli, che ha sottolineato come il suo mandato fosse giunto «alla fine». Il funzionario mandato dalla Regione, il cui incarico sarebbe scaduto, ha parlato dell’incontro che ieri si è svolto a Palermo per definire la riforma delle Ipab e descrivere delle richieste formulate dall’Ares (associazione delle Opere Pie, di cui l’Ipab fa parte) alla Regione: su tutte quella della riconversione delle Ipab in istituti per lungodegenti e la costituzione di un fondo di rotazione per finanziare gli enti. «Io ho fatto il mio lavoro – dichiara a MeridioNews – Ora tutto passa al presidente della Regione». Sul futuro dei dipendenti, il commissario preferisce non esprimersi: «Non escludo che sia una cosa difficoltosa – aggiunge -, ma la possibilità che il Comune di Acireale si prenda carico dei lavoratori, una volta che l’ente si sarà estinto, esiste per legge».
E se Crisafulli ripone una grande speranza nel neo sindaco Stefano Alì, Angela Foti, deputata Ars, non rimane indietro: «Il Comune non si sottrarrà dalle sue responsabilità», afferma replicando al commissario. Per la nuova giunta e i nuovi consiglieri freschi di elezione alla guida della città l’Oasi è un primo banco di prova. L’incontro ha registrato, infatti, la presenza di molti consiglieri della nuova maggioranza: «La nuova amministrazione deve constatare la morte di un ente – prosegue Foti – e mi sento di poter scaricare la colpa sulle amministrazioni regionali e comunali passate, che hanno nominato commissari e consigli di amministrazione. L’attività dell’Ipab deve continuare: Acireale ha bisogno di servizi sociali. Prenderemo possesso della situazione chiedendo un incontro al questore e al governatore.
La deputata regionale poi fa il punto sulla riforma regionale invocata da anni ma mai concretizzatasi. «La regione non può più impedire la nascita di una riforma – aggiunge -. Stiamo presentando un secondo disegno di legge che miri al risanamento economico di questo e altre Ipab. Agiremo anche con procedura d’urgenza. Il presidente Musumeci smetta di fare lo struzzo e prenda di petto, come sarebbe giusto, la questione».