L'intervento nell'aula consiliare acese del consigliere Nino Sorace, eletto con la lista Acireale critica, ha sollevato un polverone. Ma lui si difende, replicando che: «Non c'era nulla di offensivo, anche un ragazzo bianco col cappuccio non si vedrebbe in una strada senza illuminazione»
Acireale, polemiche per frase del consigliere Sorace «Con strada al buio ragazzi di colore non si vedono»
«Una donna da sola o dei bambini non possono attraversare, quello diventa un posto pericoloso soprattutto nelle ore di buio quando i ragazzi di colore non si vedono». Sono queste le parole del consigliere Nino Sorace, pronunciate nella seduta del senato cittadino di qualche giorno fa, che hanno sollevato un vespaio di polemiche ad Acireale. Il politico, eletto in minoranza con Acireale critica e dal 2009 al 2014 assessore alla Protezione civile e alla polizia municipale nella giunta di Nino Garozzo, si è subito difeso dagli attacchi di razzismo, dicendo in aula: «Non è un’offesa ai ragazzi di colore». «Anche un ragazzo bianco col cappuccio non si vedrebbe», aggiunge contattato da MeridioNews. Il suo intervento si riferiva all’assenza di illuminazione che c’è da due anni sulla strada Statale, nei pressi del cavalcavia che porta alle Chiazzette.
«Ho solo chiesto all’amministrazione comunale, peraltro senza avere nessuna risposta, di mettere in sicurezza quella parte della città che al buio è molto pericolosa», precisa. «Sono giornate in cui ad Acireale, grazie al Carnevale, arrivano molti turisti e noi gli facciamo trovare una strada come quella completamente priva di illuminazione», aggiunge. «Lamento questo problema da tempo, sostenendo che basterebbe mettere anche un solo faretto ma ormai, ogni volta che parlo, mi attaccano solo perché uso una certa ironia», continua. «Non avevo alcuna intenzione di offendere nessuno», ribadisce. Il politico acese è lo stesso che, in occasione di un carosello organizzato per la vittoria alle olimpiadi dello spadista acese Daniele Garozzo, attaccò l’amministrazione per la concessione del transito del corteo in un periodo in cui il centro storico era chiuso al traffico, tra le lamentele dei commercianti.
«Anche quella volta, quando mi sono riferito alla vittoria di Garozzo come a un colpo di spadaccino, sono stato sobbarcato di critiche. Era ironia, oltre che un termine che avevo sentito riferire sempre a Garozzo da un presentatore in un programma televisivo», spiega. «La verità è che l’amministrazione invece di concentrarsi sui problemi della città, evidentemente pensa a come formulo i miei interventi in aula».