Due interrogazioni presentate alla Camera e al Senato riportano l'attenzione sulla decisione della giunta di Roberto Barbagallo di far sfilare le macchine infiorate in occasione della festa di liberazione. A rivolgersi a Renzi e Alfano sono i democratici Albanella e Burtone, e gli ex M5s Bocchino e Campanella
Acireale, carnevale il 25 aprile in parlamento Pd: «Ignoranza storica e scarso senso civico»
Quella di quest’anno doveva essere un’edizione di transizione e invece rischia di tramutarsi nell’annata del rilancio. Almeno per quanto riguarda la capacità di suscitare dibattito. Se è vero che non importa cosa si dice «purché se ne parli», gli organizzatori del carnevale di Acireale dovrebbero essere più che soddisfatti. Nonostante la decisione di fare sfilare i carri dello scorso anno e le difficoltà nello svecchiare una manifestazione che pare aver perso il fascino del recente passato, nelle ultime settimane non sono pochi coloro che si sono interessati all’evento.
I motivi di tale interesse, però, per una volta, non vanno cercati nella creatività dei maestri della cartapesta, ma nella decisione da parte dell’amministrazione di Roberto Barbagallo di far coincidere il 25 aprile con il carnevale dei fiori. L’evento – una novità assoluta per Acireale – è stato pensato per destagionalizzare l’offerta turistica, complice anche il ponte lungo che, quest’anno, coincide con la ricorrenza della liberazione dal nazifascismo. Tale sovrapposizione, tuttavia, ha dato il la a numerose polemiche: dall’Anpi – che ha inviato una lettera alla prefetta Maria Guia Federico -alla Cgil, in molti hanno sottolineato l’inopportunità di mescolare le due manifestazioni. Ma dal canto suo il Comune, dopo aver dato l’impressione di poter rivedere i programmi, ha confermato la decisione.
Adesso, però, le proteste sono arrivate fino in parlamento. Con due interrogazioni alla Camera e al Senato. Nel primo caso, a rivolgersi al premier Matteo Renzi e al ministro degli Interni Angelino Alfano sono i deputati del Pd Luisella Albanella e Giovanni Burtone, secondo i quali «il comportamento del sindaco e dell’amministrazione comunale di Acireale, oltre a rappresentare una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti di quanti hanno lottato per riconquistare la libertà e la democrazia nel nostro Paese, e delle loro famiglie, – si legge nel testo – è altresì indice di ignoranza storica e di scarso senso civico».
Dello stesso avviso anche i senatori Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino, gli ex del M5s che dopo essere stati espulsi dal partito di Beppe Grillo sono confluiti nella formazione di sinistra L’altra Europa con Tsipras. Rivolgendosi al ministro, Campanella e Bocchino sollecitano Alfano a prendere iniziative «al fine di evitare che eventi che nulla hanno a che fare con una ricorrenza che in Italia si celebra solennemente da 70 anni possano adombrare un momento dedicato alla memoria». Memoria che, stando ai due parlamentari, sarebbe messa a rischio da «un pressapochismo culturale che le istituzioni non possono e non devono assecondare».