L'atleta ha festeggiato così il gol realizzato nel successo contro la Cittanovese. Gli etnei sono i più in forma in serie D, con il terzo posto. «Obiettivo salvezza, ma ora sogniamo i playoff». Sul futuro: «Dovesse arrivare Alì, lo accoglieremmo a braccia aperte»
Acireale, capitan Savanarola e il bacio alla maglia «Questi colori? Per me sono una seconda pelle»
«Baciare la maglia è un segnale di rispetto nei confronti della mia città e dei miei tifosi. È come se io giocassi senza maglia, perché questi colori sono la mia seconda pelle. Ho sempre saputo questo anche quando non giocavo qui». Il capitano dell’Acireale, Giuseppe Savanarola, non usa mezzi termini per descrivere a MeridioNews il suo amore nei confronti della squadra granata. Acese di nascita, è tornato nella sua città a inizio stagione proprio per il suo profondo legame con la piazza. E con la vittoria di sabato sera contro la Cittanovese (2-0 il finale con un gol realizzato proprio da Savanarola) la squadra allenata da mister Romano ha conquistato la quinta vittoria consecutiva e l’attuale terzo posto in classifica. «Non siamo abituati a giocare di sabato sera e di fronte c’erano due tra le squadre più in salute e che stanno facendo molto bene, superando le aspettative di inizio stagione. Abbiamo affrontato la Cittanovese con moltissimo rispetto perché si tratta di una buona squadra. La gara è stata equilibrata e gli episodi sono stati più a nostro favore, ma abbiamo meritato la vittoria». Classifica che adesso dunque sorride all’Acireale: «Inizialmente dovevamo soltanto salvarci – continua il capitano granata – adesso stiamo facendo qualcosina in più. Non sarà comunque facile confermarsi».
E tornando sulla sfida con la Cittanovese, Savanarola estende i complimenti a tutta la squadra. «I meriti del mio gol vanno a tutta la squadra. Io ho finalizzato un’azione a cui tutta la squadra ha partecipato. Cristian (il portiere Biondi, ndr) è stato molto più decisivo parando il rigore in un momento cruciale della gara. Mancavano dieci minuti e poi siamo stati bravi a chiuderla dopo aver sofferto parecchio». Il 2019 ha regalato soltanto gioie al club etneo, reduce da cinque successi consecutivi e otto risultati utili di fila. «Abbiamo avuto una scossa interiore dopo il girone d’andata, dove abbiamo fatto cinque sconfitte di fila. Poi abbiamo avuto il cambio del mister e dopo la partita di Barcellona qualcosa in noi è cambiato. La società ci è stata vicina e noi abbiamo iniziato ad avere più personalità, autostima e consapevolezza nei nostri mezzi, oltre alla giusta cattiveria. Adesso sogniamo di raggiungere i play-off». Per farlo, il calendario propone subito ai granata la trasferta più difficile e affascinante, quella contro la capolista Bari. «Per noi deve essere una partita come tutte le altre anche se affrontiamo la squadra più forte del campionato. Sarà sicuramente bello giocare in uno stadio come quello del Bari. Le motivazioni – dice l’atleta granata – arriveranno da sole, ci sarà un seguito di pubblico importante. Affronteremo questa partita molto serenamente anche perché la classifica ci dice che possiamo stare tranquilli. E potremo giocare senza patemi d’animo».
Adesso, complice il momento positivo della squadra, l’entusiasmo della piazza si è riacceso e i tifosi non perdono occasione per dimostrare ai propri beniamini il loro amore verso la maglia granata. «Penso che Acireale desideri un calcio di un certo livello perché lo merita. Non lo dico perché sono di qui, ma lo dicono i fatti. Abbiamo una tifoseria e una storia importante. Ho vissuto, anche se da lontano, tutti gli anni bui che ha passato la piazza. La gente – insiste Savanarola – ha tanta voglia di rivalsa e appena c’è un pizzico di entusiasmo la piazza si riaccende. Questo vuol dire che meritiamo di più e lo dico da sempre. I tifosi ci sono sempre stati, anche nei momenti difficili». Savanarola sa bene quanta passione possa trasmettere una piazza come Acireale e di questo ha sempre reso partecipi i suoi compagni. «Sono cresciuto con l’Acireale, adesso ci gioco ed è sempre rimasta la squadra del mio cuore. Sono fiero ed orgoglioso di essere il capitano di questo gruppo».
Savanarola ha risposato il progetto Acireale a inizio stagione, accettando il ruolo di capitano anche senza particolari garanzie. «Già vestire questa maglia per me è una garanzia, averla addosso è qualcosa di unico. Quando scendo in campo si tratta di qualcosa che altri non possono capire. Io sono cresciuto su quel campo e ho solo sensazioni positive. Ho sposato questo progetto – rivela il calciatore – perché la società non ci ha promesso la luna, ma ci ha sempre dato quello che ci ha promesso, si tratta di persone serie, quindi è bastato poco per fare questo matrimonio. Poi sono del posto e la società ha scelto me come capitano, anche perché ho tanta esperienza, essendo uno dei più grandi. È una responsabilità, ma adesso mi prendo anche le mie soddisfazioni». Infine una parentesi sull’interesse di Giovanni Alì, ex presidente del Troina e attuale patron del Siracusa, in serie C, nei confronti del club granata. «Alla piazza di Acireale manca da tempo un patron che magari potrebbe rispecchiarsi nella persona di Giovanni Alì. Non voglio comunque nominarlo perché è pur sempre il presidente di un’altra squadra. Le voci possono essere vere o meno, sicuramente se sceglierà di acquistare l’Acireale noi lo accoglieremo a braccia aperte, così come la piazza. Prima di guardare al futuro, però, vorrei ringraziare la società di quest’anno con a capo il direttore Fasone, insieme a Mangiagli e i direttori Chiavaro e Leonardi, tutti a nostra disposizione. Se Alì decidesse di venire – conclude Savanarola – sarebbe il benvenuto».