I residenti del Comune catenoto ieri hanno dovuto far fronte a circa sette ore di disagi nelle quali, in larga parte della città, è mancata l'acqua. A origine del disservizio una rottura di tubi della struttura idrica; impianto che, stando al Piano triennale delle opere pubbliche, dovrebbe essere rinnovato entro il 2015 con l'introduzione del sistema di tele-lettura. Ma intanto, grazie anche a Facebook, sono tanti i cittadini che si lamentano
Aci Catena, un pomeriggio senza acqua Disservizi in attesa della nuova rete
«Zona campo sportivo Nino Bottino… siamo senz’acqua», e accanto l’emoticon che esprime rabbia. Un sentimento che ieri pomeriggio ad Aci Catena è stato condiviso da molti. Poco dopo pranzo, infatti, in diverse zone della città è stato sospeso il servizio idrico. Inutili i tentativi di aprire e chiudere i rubinetti e frustrate le speranze di chi sperava fosse un problema momentaneo, a confermare la diffusione del problema è stato Facebook. Sul gruppo Sei di Aci Catena se… – luogo di ritrovo virtuale per i cittadini catenoti – la voce si è sparsa velocemente e così in breve si è scoperto che le zone a essere colpite dall’interruzione idrica erano molte di più: «Anche in zona San Giuseppe», «Manca pure in via Candela», «Niente acqua in zona san Giacomo», i commenti si sono susseguiti tra lo sconforto di chi non si capacita del perché debbano «al giorno d’oggi» capitare questi disservizi e chi, rassegnato, allude al fatto che ad Aci Catena le cose siano andate sempre male e probabilmente così continueranno ad andare.
All’origine dell’interruzione – dopo che qualcuno si era chiesto se fossero stati annunciati lavori di manutenzione della rete idrica – sembrerebbe esserci stata la rottura di alcuni tubi nella zona superiore della città, nei pressi della collina che separa Aci Catena da Aci Sant’Antonio. In concomitanza con la mancanza nelle case, infatti, è stata notata la fuoriuscita di acqua dalle campagne nei pressi della Rupe, un flusso costante che ha finito per bagnare parte delle strade del Comune: «Dove vivo io c’è un fiume», ha scritto qualcuno, esagerando probabilmente, ma dando al contempo la misura di come ieri in città il malumore fosse diffuso.
La situazione, alla fine, è rientrata a serata inoltrata, anche se il ritorno dell’acqua nelle case – in diversi casi sporca – non è bastato a rasserenare l’animo di chi si attenderebbe un livello del servizio diverso: «Con tutti i soldi che paghiamo – scrive Ale – i tubi dovevano essere d’oro, o al limite sempre efficienti». Quello di ieri è stata la prova – l’ennesima, secondo molti – che dimostrerebbe l’insufficiente qualità del servizio idrico reso ai cittadini. In tal senso, l’amministrazione negli ultimi giorni ha reso noto un progetto per la costruzione, produzione e distribuzione dell’acqua potabile mediante applicazione di tecnologia di gestione remotizzata di tele-controllo e tele-lettura per consentire il pagamento a consumo (a oggi larga parte dei cittadini di Aci Catena pagano una tassa forfettaria). Il progetto, che dovrebbe costare due milioni 900mila euro e sarà finanziato con un partenariato tra pubblico e privato, rientra nel Piano triennale delle opere pubbliche e, stando ai programmi, dovrebbe essere completato entro il 2015.