La società catenota di pallavolo ufficializza la mancata iscrizione della prima squadra al campionato nazionale di quarta serie. A pesare sulla decisione hanno contribuito le elevate spese di iscrizione e gestione e l’assenza di realtà imprenditoriali che abbiano creduto nel progetto. «Ripartiamo dai giovani», spiega il dirigente
Aci Catena, rinuncia alla B2 la Liberamente Volley Il team manager Grasso: «È una grande amarezza»
Sembra un momento lontano anni luce, ma soltanto due mesi fa la Liberamente Aci Catena Volley festeggiava una storica promozione in Serie B2 femminile, battendo ai playoff il Raimondo Lanza Trabia con un rotondo 3 a 0. Un percorso netto, con 19 vittorie su 20 in campionato e l’en plein della fase finale a eliminazione: tutto cancellato dal comunicato con cui ieri mattina la società etnea di pallavolo ha ufficialmente rinunciato ad iscrivere la squadra in quarta serie.
«Purtroppo l’Associazione sportiva – recita il comunicato – non è riuscita a raggiungere il budget necessario a sostenere i costi della kermesse nazionale, assai più cospicui di un campionato regionale. In queste settimane l’associazione sportiva ha tentato di coinvolgere nel progetto le realtà imprenditoriali e commerciali di Aci Catena e dell’hinterland, ma vanamente. L’Asd Liberamente – prosegue la nota – non ha ricevuto l’auspicata attenzione delle imprese e del comparto commerciale, malgrado abbia messo sul piatto della bilancia la forza del torneo nazionale di pallavolo femminile e i numeri che la squadra è riuscita ad ottenere in termini di presenza di tifosi alle partite, di contatti sui social network, di articoli su carta stampata, radio e tv».
Il team manager delle liberelle Mario Grasso non usa mezzi termini: «C’è grande amarezza: per la prima volta eravamo riusciti ad avere in città un campionato di serie B, al termine di una stagione in cui grazie alle giuste sinergie la squadra era riuscita a centrare una promozione storica. La nostra società – ribadisce Grasso – non è costituita da imprenditori, quindi abbiamo un bisogno vitale di sponsor. Purtroppo non abbiamo trovato realtà commerciali e industriali che ci aiutassero a sostenere i costi di iscrizione e gestione che, nel passaggio alla B2, sono diventati enormi».
«L’amarezza è doppia – continua il dirigente – perché abbiamo creato ad Aci Catena un seguito importante. Quando in una piccola realtà come la nostra riesci a portare 300 persone a seguire la partita, con un picco di 800 spettatori in occasione della fase finale, è una sorta di miracolo sportivo. Le abbiamo provate tutte: dall’autotassazione a un piano di riduzione dei costi, passando per iniziative di contribuzioni volontarie. Abbiamo anche deciso di non vendere il titolo di B2, cercando fino alla fine di recuperare le risorse necessarie all’iscrizione: purtroppo tutto questo non è stato sufficiente”. Rimane comunque una certezza per il futuro: «Si riparte dalle formazioni giovanili e dalla nostra seconda squadra, che milita nel campionato di Prima divisione».
Oltre l’amarezza, però, restano i ringraziamenti per una grande cavalcata, così come sottolineato nel comunicato: «L’Asd Liberamente ringrazia gli sponsor che sino alla scorsa stagione sportiva hanno permesso l’attuazione del programma; ringrazia il tecnico Giovanni Cardillo e le atlete che hanno condotto il vessillo biancazzurro alla testa del movimento pallavolistico siciliano; ringrazia infine, ma non per ultimi, i tifosi che hanno incitato e seguito la squadra con amore e passione, guadagnando un salto di categoria a cui, a malincuore e sconfitti dagli avvenimenti, dobbiamo rinunciare».