Aci Catena, analisi del voto dopo la vittoria di Oliveri Petralia: «Nostra opposizione basata su linea sobria»

«Continueremo con i contenuti e i toni che ci hanno contraddistinto in campagna elettorale. Sarò in consiglio a portare avanti i miei punti del programma con un gruppo coeso, diversamente da quello di Oliveri, in cui vedo poca chiarezza e approssimazione». Queste le prime battute di Francesco Petralia, candidato sindaco di Aci Catena sconfitto nuovamente per mano del centrodestra cittadino guidato da Nello Oliveri. Petralia analizza il risultato delle urne, ammettendo che a penalizzarlo è stata la poca incisività che ha mostrato nel centro città e il ritardo con cui ha iniziato la campagna elettorale. Poi si dice sorpreso degli ampi consensi che hanno raggiunto alcuni consiglieri della coalizione avversa. Dato che avrebbe contribuito non poco a determinare il risultato: «Sono meravigliato da questa situazione – racconta Petralia a MeridioNews – Abbiamo registrato candidati con settecento voti, un numero che solitamente viene raggiunto da un bravo consigliere al Comune di Catania». «Questi risultati hanno fatto la differenza – aggiunge -. La nostra opposizione continuerà sulla linea sobria iniziata in campagna elettorale». Petralia poi sembra rassicurare sulla sua permanenza in Consiglio comunale da primo sindaco non eletto, in armonia con quanto stabilito dalla legge. 

La seconda batosta per il dipendente pubblico è arrivata nonostante l’appoggio dei parlamentari regionali Luca Sammartino, Fausto Raciti e Nicola D’Agostino. Quest’ultimo di origini catenote, in passato aveva sostenuto Ascenzio Maesano, ma da tempo ormai è molto vicino al centrosinistra. Ma le elezioni hanno fatto emergere parecchi aspetti interessanti. Il primo è la percentuale dell’astensionismo che, al 66,57 per centosedici mila elettori su 24mila -, registra una crescita rispetto al 2012, quando a votare era stato poco più del 75 per cento degli aventi diritto. In secondo luogo è da sottolineare il risultato del Movimento cinque stelle, outsider politico che ha sfiorato il seggio in Consiglio, superando i mille voti di lista. Bartolo Tagliavia, candidato sindaco pentastellato, ha raggiunto infatti 1745 preferenze: un picco notevole in un comprensorio politicamente statico, affezionato ai politici di vecchio corso. La quarta forza Aci Catena Cambia, in terzo luogo, non raggiunge i duecento voti di lista, con il candidato Basilio Orfila che è arrivato appena all’uno per cento. Un dimezzamento netto rispetto al 2012, quando a rappresentare la sinistra era Cinzia Longo.

In questa consultazione il centrodestra godeva dell’appoggio congiunto di tutta la coalizione. Questo ha portato Oliveri un bagaglio di 7333 voti. Nella corsa elettorale precedente, invece, all’interno dello stesso schieramento Oliveri si contrappose a Maesano. Quest’ultimo, al termine del voto, riuscì a ottenere 6512 preferenze, mentre, da solo, Oliveri superava i duemila voti. Domenica, subito dopo l’inizio dello spoglio, il vantaggio sembrava materializzarsi da subito, quando nelle sezioni delle frazioni, Petralia staccava in maniera risicata il suo avversario, diversamente dalle previsioni. Che davano Oliveri in netto vantaggio solo ad Aci Catena centro. Dopo aver ottenuto un buon risultato generale, invece, il colpo finale del nuovo sindaco è arrivato nelle prime ore del mattino quando la vittoria è stata decretata dai risultati delle scuole di Santa Lucia e di zona Loco.  

Ma, al raggiungimento di questo risultato, Oliveri non sarebbe potuto arrivare senza l’aiuto degli altri candidati che si sono impegnati a formare la coalizione. Infatti, a saltare agli occhi, sono i sonori risultati ottenuti dai tre nomi più votati: Francesco Grasso, Giuseppe Aleo e Giovanni Grasso, che, nell’ordine, hanno collezionato 693, 690 e 652 preferenze. I tre hanno deciso di sostenere Oliveri soltanto a campagna elettorale in corso. Aleo e Grasso, in particolare, avevano sposato in origine il progetto #ilmomentogiusto proponendo Giovanni Pulvirenti come sindaco, adesso designato vice sindaco. Anche Petralia, tuttavia, era convinto di poter ottenere un risultato entusiasmante, grazie alle liste cinque liste civiche a suo supporto dove, all’interno, si presentavano nomi di tutto rispetto come il veterano Turi Cutuli, Salvo Finocchiaro, alle scorse elezioni fedelissimi di Maesano e Pippo Sciacca. Alle urne, Cutuli tuttavia è stato tagliato fuori mentre Petralia, ex presidente del Consiglio, è stato confermato. 

Pippo Sciacca invece, designato vice sindaco di Petralia, è stato superato dalla nuora, Angela Marano, che ha potuto contare su 417 voti, 7 in più del suocero. Data la stretta parentela, tanti in paese immaginano un passo indietro della Marano per far posto all’esperienza di Sciacca, quest’ultimo in consiglio da molti anni. Però è lo stesso Sciacca a gelare le critiche, mostrandosi contento per il risultato della parente. «Sono solo voci di paese. Mia nuora ha ottenuto un ottimo risultato – dice -. Non mi proporrò assolutamente come consigliere. In questi giorni discuteremo con tutti i ragazzi della lista, che voglio ringraziare. Vedremo cosa proporranno». Turi Cutuli, infine, dopo anni all’interno del palazzo comunale, non voleva abbandonare gli scranni, ma i consensi stavolta non sono bastati. La sua sarà un’assenza storica all’interno del civico consesso. Tra i volti nuovi, l’ex calciatore di Acireale e Aci Catena Giuseppe Cocuzza eletto nelle file de La Nostra Aci Catena, la stessa Angela Marano di Impegno e Trasparenza e Davide Quattrocchi in quota Sicilia Futura.


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