Aci Castello, le strade sommerse dall’immondizia «Hanno tolto i cassonetti per inizio differenziata»

Inizia nel peggiore dei modi il servizio di raccolta differenziata porta a porta nel territorio del Comune di Aci Castello. Centinaia di sacchetti inzuppati d’acqua e pieni d’immondizia da alcune ore riempiono strade e marciapiedi della cittadina marinara e delle sue tre frazioni: Aci Trezza, Cannizzaro e Ficarazzi. A 72 ore dall’inizio della separazione obbligatoria in tutta l’area comunale le zone maggiormente interessate sono quelle di via Fornace, via Litterivia Napoli a Cannizzaro e parte della scogliera nei pressi degli stabilimenti balneari e di alcuni noti alberghi. Lo spettacolo è da vera e propria emergenza con cumuli di rifiuti alti metri in cui è possibile distinguere di tutto. Dai materassi, ai resti di banchetti, passando per suppellettili e mobili. Le cause potrebbero essere attribuibili alla rimozione di tutti i cassonetti, avvenuta a partire dal primo giorno di aprile, per il lancio del nuovo servizio comunale di raccolta porta a porta. «Non è stata fatta una campagna di sensibilizzazione adeguata – lamenta un residente a MeridioNews -. Hanno distribuito un volantino alla popolazione ma evidentemente in troppi non sapevano nemmeno dell’avvio della raccolta e della rimozione dei cassonetti».

Il piano passo, definito «rivoluzionario» dall’amministrazione guidata dal sindaco Filippo Drago e affidato alla ditta Agesp di Castellamare del Golfo in provincia di Trapani, prevede il raggiungimento del 50 per cento di separazione dei rifiuti entro il 2017 e del 65 per cento per l’anno successivo. Numeri ambiziosi che, almeno per il momento, sembrano miraggi. «Non frequento molto il paese – spiega ancora un cittadino al nostro giornale – e non sapevo nemmeno se il Comune avesse dovuto consegnare il kit casa per casa». La risposta è contenuta in un’ordinanza del sindaco dello scorso 24 marzo, appositamente creata per disciplinare il servizio, e in alcuni documenti informativi distribuiti alla cittadinanza. Gli abitanti si sarebbero dovuti presentare «muniti di documento di riconoscimento e codice fiscale» in una delle quattro aree adibite già una decina di giorni prima per la distribuzione dei kit: quattro cestelli più una serie di sacchetti biodegradabili

Tra gli abitanti del Comune per il momento regna l’incertezza, con cattive abitudini e inciviltà che sembrano avere avuto la meglio sui buoni propositi dell’amministrazione. In tanti iniziano a lamentarsi dei disservizi anche sulla pagina Facebook di Aci Castello differenzia: «Stamattina alle 5.30 ho messo fuori il mio contenitore dell’umido ma in via Dusmet ma nessuno ha ritirato il contenuto», scrive un utente.  Negli ultimi mesi a dire il vero le regole della differenziata sono state cambiate a più riprese. A dicembre la gestione del servizio rifiuti prevedeva il conferimento di alcune tipologie di prodotti nei cassonetti, mentre una piccola porzione della città continuava a godere del servizio porta a porta sperimentale, avviato ormai da anni. Dopo lamentele e incontri pubblici sono state apportate delle modifiche in particolare per quanto riguarda gli orari autorizzati per gettare la spazzatura. L’ultimo passaggio è quello dell’1 aprile con l’ordinanza che ha imposto la rimozione di tutti i cassonetti in strada e l’avvio del porta a porta in tutto il territorio

Tra i nodi al pettine c’è anche quello della mancanza dell’isola ecologica stabile. Un particolare sul quale l’amministrazione è intervenuta con l’istituzione delle cosiddette isole ecologiche mobili. Una sorta di servizio aggiunto rispetto al porta a porta con alcuni punti nel territorio in cui è possibile andare a separare i rifiuti, salvo il rispetto degli orari. Ad Aci Trezza al porto nuovo dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 15.30; ad Aci Castello in via Privitera; via Napoli per quanto riguarda la frazione di Cannizzaro; e via Collina di Polifemo per Ficarazzi. 

Dario De Luca

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