IN CAMBIO – STANDO A VOCI DI CORRIDOIO – I PARLAMENTARI AZZURRI DI SALA D’ERCOLE RITIREREBBERO LA MOZIONE DI CENSURA. MENTRE LA PRESIDENZA DELL’ARS, NON ABBIAMO CAPITO IN BASE A QUALE REGOLAMENTO, BLOCCHEREBBE LA MOZIONE DI CENSURA GRILLINA
Per salvare la ‘Soldatessa Nelli’ dalla mozione di censura che Sala d’Ercole dovrebbe discutere e votare le stanno provando tutte. Sembra che – addirittura – siano intervenuti Renzi e Berlusconi. I due – che a Roma governano assieme, al di là della sceneggiata del Senato – avrebbero trovato il modo per salvare l’assessore alla Formazione professionale: cambiargli la delega in Giunta.
Insomma, Nelli resterebbe nel Governo regionale, ma lascerebbe l’assessorato alla Formazione per andare ad occupare un’altra delega. In cambio, i deputati di Forza Italia di Sala d’Ercole ritirerebbero la mozione di censura.
Nella testa di Berlusconi – che da Roma starebbe imponendo questa soluzione trasformista ai suoi in Sicilia – i parlamentari azzurri dell’Ars salverebbero l’assessore Scilabra (forse) e la faccia (ma…).
Con Forza Italia si accoderebbero tutti gli altri deputati di centrodestra che hanno firmato la censura.
Resterebbe in piedi la mozione di censura dei parlamentari del Movimento 5 Stelle (le mozioni di censura contro l’assessore Scilabra, infatti, sono due: una del centrodestra e l’altra dei grillini).
In questo caso dovrebbe entrare in scena la presidenza dell’Ars, che dovrebbe convincere i grillini a ritirare la mozione di censura, perché, avendo la Scilabra eventualmente cambiato assessorato, verrebbe meno la materia del contendere.
Quest’ultimo punto che ci hanno raccontato a noi convince poco. Per almeno due motivi.
In primo luogo, perché il presidente dell’Ars, onorevole Giovanni Ardizzone, è persona seria e riteniamo matematicamente impossibile che si presti a una simile pagliacciata parlamentare.
In secondo luogo, perché la mozione di censura colpisce un assessore regionale e rimane tale anche se cambia assessorato. La mozione di censura, infatti, è legata al comportamento di un assessore, che rimane tale a prescindere dalla delega.
Debbono essere, semmai, i deputati che presentano la mozione di censura a valutare eventuali cambiamenti di programma e non certo la presidenza dell’Ars!
Questa trovata – che in verità è nell’aria da tempo – dovrebbe essere formalizzata domani mattina, a Taormina, all’assise del Megafono, il Movimento che si pensava essere stato fondato dal governatore dell’Isola, Rosario Crocetta, ma che invece è sempre ‘roba verghiana’ di Lumia.
A questo punto saranno in tanti a chiederci e a chiedersi: chi andrebbe all’assessorato alla Formazione professionale al posto di Nelli Scilabra?
Su questo punto vorremmo ‘tranquilizzare’ gli oltre 8 mila dipendenti del settore: l’assessorato resterebbe nelle salde mani di Lumia.
Quello che si vocifera è che l’eventuale sostituto – o sostituta – dovrebbe essere brava almeno quanto lo è stata Nelli Scilabra: sotto questo profilo, non può essere esclusa la candidatura di Michela Stancheris.
L’unico dato certo è che il prossimo assessore alla Formazione professionale non sarà un cuperliano del PD.
Nel PD siciliano – nel Partito e nel gruppo parlamentare – sono in corso altri ‘giochi’ – legati in parte al ‘caso’ Scilabra e, in parte, altre altre situazioni.
Ma di questo parleremo in un altro articolo.
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