Accordo Comune-sindacati  650 ex Gesip subito in Reset

Il Comune di Palermo cambia strategia e anticipa al prossimo lunedì 16 marzo l’ingresso in Reset dei 650 dipendenti ex Gesip e Gesip Servizi rimasti in cassa integrazione. Un travaso inizialmente fissato per giugno. L’accordo messo nero su bianco con i sindacati prevede un contratto a 24 ore settimanali che diventeranno 28 da giugno in poi, come già avviene per gli altri 950 che a gennaio sono entrati a pieno titolo nella pianta organica della nuova società consortile grazie all’anzianità di servizio.

Ad oggi i 650 sono senza alcuna fonte di reddito: la Cig in deroga di gennaio e febbraio, pagata dal Ministero del Lavoro, non è ancora arrivata, tanto che piazza Pretoria ha deciso di versare subito un’anticipazione sulla prima retribuzione che dovrebbe essere pari ad una mensilità ridotta di quattro ore (che verranno recuperate in seguito) mentre a fine marzo arriverà il regolare stipendio: circa 900 euro al mese più gli assegni familiari. L’amministrazione rinuncia così a quasi tre mesi di cassa integrazione ma in compenso rimanda al lavoro centinaia di operai fermi, colmando le carenze di organico in alcuni settori in sofferenza come il verde anomalo. La Cig arretrata (gennaio, febbraio e le prime due settimane di marzo) sarà erogata «non appena verranno sbloccati i pagamenti nazionali e regionali, verosimilmente non prima di giugno», fa sapere la Uiltucs Sicilia

C’è un’ultima questione aperta: la possibilità di risparmiare 5 milioni di euro se alla Reset verrà riconosciuta l’Iva agevolata prevista dal governo nella Legge di Stabilità per imprese e società consortili. L’Agenzia delle Entrate ha già inoltrato a Roma il quesito dell’esenzione Iva e se arriverà una risposta positiva si potrà pensare alla cancellazione del doppio regime orario, portando tutti a 28 ore. 

Dato che la Reset è una società consortile nata con il contributo di Rap e Sispi (che possono attingere al personale in caso di necessità), la prossima tappa è la riduzione dell’organico delle partecipate attraverso prepensionamenti e incentivi all’esodo. «L’obiettivo resta di parificare il trattamento di tutti – spiega Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia -. Si spera a maggio di avere la risposta sull’esenzione Iva che garantirebbe 5 milioni di risorse mentre abbiamo auspicato che venga riaperta la partita dei prepensionamenti. Non poniamo particolare enfasi a questo accordo, se non per la parte che mette dentro fin da adesso tutti i lavoratori. Si tratta di un accordo di gestione sugli assi che erano stati già definiti nell’accordo del 30 dicembre per rispondere all’emergenza data dalla mancata disponibilità immediata della cassa integrazione in deroga. In questo modo – continua la Flauto – si tutelano le famiglie che non hanno avuto alcun sostegno economico in questi mesi. Adesso porremo l’attenzione sulle altre manovre che vanno realizzate, ovvero l’internalizzazione dei servizi e l’avvio delle operazioni di risparmio sulle altre partecipate, comprese quelle riferite ai prepensionamenti, propedeutiche per potere, a maggio e giugno, implementare le ore di lavoratori della Reset e i servizi che sono essenziali per la città».


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