Sembra davvero la quiete dopo la tempesta. Nello Musumeci illustra alla stampa e all’Assemblea Regionale un piano snello, pensato e messo nero su bianco nelle due riunioni di giunta convocate con urgenza nei giorni di domenica e lunedì. Il piano è questo: chiedere a Roma l’istituzione di un fondo speciale destinato proprio alle demolizioni, ferma restando l’urgenza di liberare gli immobili definiti pericolosi. È così che la giunta ha approvato un disegno di legge, per il quale è già stata chiesta una corsia preferenziale al presidente dell’Ars, che impone ai sindaci di sgomberare le case «nelle aree a pericolosità elevata» e nelle aree «sottoposte a vincolo di inedificabilità», anche nel caso in cui «risulti presentata istanza di sanatoria» non ancora esitata. La pena per i sindaci inadempienti, questa volta, sarà la decadenza.
Le famiglie destinatarie di sgombero dovranno essere sostenute nelle prime settimane. Così il ddl istituisce un fondo di rotazione di un milione di euro in assessorato delle autonomie locali «per i Comuni – si legge nella proposta normativa – che facciano richiesta di anticipazione finanziaria a favore delle famiglie destinatarie dei provvedimenti». Lo sgombero, dal momento in cui la legge sarà approvata, sarà esecutivo entro otto giorni. I cittadini sgomberati potranno essere ospitati in una pensione o in un hotel, fino a 60 giorni a spese del Comune (coi fondi anticipati dalla Regione). Nel frattempo, dovranno trovare una soluzione abitativa alternativa.
«I sindaci hanno difficoltà a intervenire, non solo nella demolizione – ha ammesso Musumeci – In questo senso, l’esempio di Licata sembra il più eloquente. C’è poi il tema delle ruspe: “chi le paga?” ci chiedono i sindaci. Spesso i Comuni non hanno disponibilità per fare fronte alle spese, per questo stiamo chiedendo al governo nazionale l’istituzione di un fondo speciale presso il ministero dell’Interno o dell’Ambiente o delle Infrastrutture, per consentire ai sindaci di dare seguito alle ordinanze di demolizione delle case abusive alla conclusione dei procedimenti».
Certo, resta un tema assolutamente politico: laddove intervengono i commissari (come avvenuto a Licata o a Castelvetrano), i fondi si trovano e le demolizioni effettivamente si realizzano. Ragione per cui in molti si chiedono se le ruspe non vengano azionate più perché impopolari, piuttosto che perché dispendiose. Ma l’ipotesi dell’invio di commissari straordinari per le demolizioni da parte della Regione, non sembra al centro dell’agenda politica. Al contrario, a domanda diretta, il governatore replica: «Il sindaco è l’autorità dello Stato nel suo territorio. È compito suo portare a termine le demolizioni. Se un sindaco dimostrasse di non avere quel coraggio, allora dovremmo intervenire, ma non soltanto per le demolizioni. Invieremo un commissario, ma il sindaco dovrà andare a casa».
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