A Siracusa, nel ballottaggio, ha vinto Giancarlo Garozzo (nella foto in basso a destra: tratta da siracusanews.it), candidato del centrosinistra. Battendo Paolo Reale del centrodestra. Ma ha perso la città, che in massa non è andata a votare. Qui lastensionismo ha superato il 60 per cento. Qui la politica siciliana ha dato il peggio di sé.
Già, la politica siciliana. Perché quella di Siracusa è stata la sfida più politicizzata delle elezioni comunali siciliane. Politicizzata in senso deteriore. Con tradimenti, divorzi, promesse impossibili.
Sfida politica al ribasso, insomma. Più di Catania. Più di Messina. Forse anche più di Ragusa dove, come raccontiamo in altra parte del nostro giornale, il Pd si è spaccato. Con più di mezzo Partito che ha disobbedito alla segreteria regionale votando il candidato del Movimento 5 Stelle. Un secco no al Pd e al Megafono del presidente della Regione, Rosario Crocetta.
Anche a Siracusa gli elettori della sinistra hanno detto no al Pd e a Crocetta. Ma qui, però, i dissidenti della sinistra non avevano chi votare. Così non si sono recati alle urne.
A Siracusa, insomma, è successo di tutto e di più. Se, alla fine, è passato il candidato appoggiato dal Megafono, dal Pd, dallUdc e, in generale, dalla vecchia politica, è perché una vecchia volpe come Pippo Gianni (nella foto a sinistra), già democristiano, già Cdu, già Udc, sempre vicino al potere, ha deciso di votare per Garozzo.
A conti fatti, Garozzo è Sindaco di Siracusa non perché è stato votato dagli elettori della sinistra, ma perché i voti di Pippo Gianni gli hanno consentito di battere Reale. Garozzo ha perso quasi 19 mila voti. Reale si è fermato a 16 mila e 500 circa. I 2 mila e 500 voti che hanno fatto la differenza sono i voti dell’attuale deputato regionale Pippo Gianni.
Proviamo a raccontare cosa è successo a Siracusa. Dove Pd e Megafono hanno chiuso unalleanza che, al primo turno, non ha fatto faville. Anzi.
Oggi, con il senno del poi, si potrebbe ipotizzare che se il Pdl avesse candidato il parlamentare regionale Vincenzo Vinciullo, con molta probabilità, sfruttando lidiosincrasia degli elettori della sinistra di Siracusa verso il Pd ufficiale e il Megafono, avrebbe potuto vincere le elezioni.
Va detto che a Siracusa lo scollamento tra chi rappresenta, o dice di rappresentare, la sinistra e gli elettori è notevole. La base della sinistra di Siracusa mal sopporta la linea industrialistache il Pd tiene in questa provincia. Qui la Cgil appoggia la follia industriale delle raffinerie e della chimica. Idem il Pd. Cgil e Pd hanno appoggiato fino alla morte il rigassificatore di Priolo e Melilli. Progetto poi messo di lato perché, trattandosi di unarea altamente sismica, i funzionari che avrebbero apposto leventuale sì sarebbero finiti male. Ma la politica siracusana, sinistra ufficiale in testa, ha insistito fino allultimo per realizzare il rigassificatore.
La base della sinistra, a Siracusa, ovviamente, non segue né il Pd, né la Cgil, né il Megafono. La fortuna della sinistra della città Aretusea, in questa campagna elettorale, è stata la spaccatura tra Stefania Prestigiacomo e Vincenzo Vinciullo.
Abituata a svolgere il ruolo di parlamentare nazionale con il Porcellum, lex Ministra, nella sua città, non ha più grande seguito. Ma ha provato lo stesso a bloccare la candidatura di Vinciullo. Solita storia: se tu non cresci io rimango leader. Operazione riuscita.
Solo che Vinciullo ha giurato che avrebbe umiliato la Prestigiacomo e il Pdl. Così, al primo turno, ha dirottato i suoi voti su Reale, un penalista molto noto in città, direttore dellIstituto superiore di scienze criminali, organismo noto per il suo grande prestigio.
Loperazione di Vinciullo è riuscita. Il parlamentare regionale ha dimostrato che, senza di lui, a Siracusa, lex Ministra Prestigiacomo, Giuseppe Castiglione e lo stesso Angelino Alfano si attaccano al tram.
Reale è andato al ballottaggio. Ma Reale, rappresentante di una destra pulita, non poteva certo essere votato dai dissidenti del Pd e, in generale, da chi, a sinistra, mal sopporta linciucio Pd-Megafono-Udc. Questi elettori, come già accennato, o non sono andati a votare (in maggioranza), o hanno votato turandosi il naso per il candidato di centrosinistra.
Nonostante questo, nel centrosinistra erano messi male. Basti pensare che il presidente Crocetta è piombato ben due volte a Siracusa. Ma i voti non bastavano lo stesso.
Così, in soccorso, è arrivato Pippo Gianni. Che, adesso, dovrà essere ricompensato. Una ricompensa toccherà pure a Edy Bandioera, cabdidato del centrodestra trombato al primo turno, ma
Insomma, volete vedere che, con il rimpasto della Giunta Crocetta, la vecchia politica di Siracusa ci guadagnerà qualche cosa?
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