La matematica dice che i rosanero hanno ancora qualche piccolissimo spiraglio di essere promossi domani sera ma la prospettiva dell'appendice post-stagione regolare è molto più probabile. Gli uomini di Stellone, anzi, devono stare attenti a difendere il quarto posto. Coronado in panchina. Out Bellusci e Nestorovski
A Salerno ultimo atto della regular season Palermo tra sogno A diretta e realtà playoff
Palermo sospeso tra sogno e realtà. Il sogno è in questo caso la promozione diretta, evento che all’ultima giornata di campionato in programma domani sera si verificherebbe con una serie di combinazioni (vittoria dei rosanero, sconfitta casalinga del Frosinone con il Foggia e mancato successo del Parma sul campo dello Spezia). La realtà, invece, fa rima con playoff. Prospettiva molto concreta anche perché, dopo avere fallito clamorosamente il salto di categoria nella scorsa stagione, è molto improbabile che i ciociari secondi in classifica e ad un passo dalla serie A non superino tra le mura amiche un Foggia ormai senza obiettivi. Il Palermo, anzi, proprio in funzione dei playoff dovrà fare attenzione a difendere il quarto posto insidiato dal Venezia (impegnato in casa contro il Pescara), a sole due lunghezze di distanza dai rosa e in vantaggio negli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti.
Sogno e realtà, dunque, gli estremi dell’ultimo segmento rosanero della regular season. In mezzo c’è la gara di domani contro la Salernitana alle 20,30 allo stadio Arechi. Gara nella quale gli uomini di Stellone dovranno preoccuparsi soprattutto di se stessi prima di dare uno sguardo ai risultati delle dirette concorrenti e capire se, in extremis, ci sono ancora i margini per un miracolo. Il problema è proprio questo: i rosanero devono pensare al proprio compito ma saranno in grado di svolgerlo? Avranno le energie per sostenere l’esame senza sbavature? Il Palermo involuto dal punto di vista fisico e psicologicamente fragile visto per un’ampia porzione del secondo tempo nel match contro la Ternana e per alcuni tratti della gara interna pareggiata sabato scorso contro il Cesena farà fatica a battere la Salernitana. Ad imporsi in un ambiente caldo contro una squadra che, anche se non ha più nulla da chiedere al campionato trovandosi a quota 51 punti in una zona di assoluta tranquillità, vorrà comunque fare bella figura e chiudere la stagione con un risultato positivo davanti al pubblico di casa. I rosa inevitabilmente avranno nel loro bagaglio un surplus di motivazioni rispetto all’avversario ma non sarà affatto facile conquistare l’intera posta in palio contro la compagine di Colantuono. Tecnico intenzionato, peraltro, a riscattare la sconfitta dell’andata (e il 3-0 con cui a fine dicembre si impose l’undici allora guidato da Tedino fu obiettivamente un risultato bugiardo) e inconsciamente a prendersi una rivincita personale nei confronti di un club nel quale, al netto di qualche acuto isolato come ad esempio i successi casalinghi in serie A contro Juventus e Catania durante la seconda gestione nel campionato 2007/08, non riuscì a lasciare una traccia significativa.
Diverse, dunque, le insidie che presenta il match con i campani. Sfida che, sul fronte rosanero, dovrà dare delle risposte di un certo tipo soprattutto in ottica playoff. Sono tutti sotto pressione: Stellone, che pur essendo ancora imbattuto deve ancora convincere al cento per cento il patron Zamparini in merito alla bontà della decisione presa con l’avvicendamento in panchina, e i giocatori. Chiamati a dimostrare di avere le spalle larghe ed essere all’altezza di prove particolarmente impegnative anche a livello mentale. «Al di là del modulo – ha spiegato il tecnico rosanero durante la conferenza odierna al Barbera – domani conteranno soprattutto lo spirito e l’atteggiamento con cui si va in campo. Affronteremo una squadra spensierata ma che vorrà fare bene in una partita di prestigio considerando che contro il Palermo tutte danno inevitabilmente qualcosa in più. Al termine della gara chiederemo i risultati delle altre ma prima di tutto dovremo concentrarci sulla nostra partita per la quale serviranno grande concentrazione e spirito di sacrificio. E nella quale la nostra voglia di puntare al terzo o al quarto posto deve andare oltre il sistema di gioco, la fatica e altri fattori». Gli input ricevuti dalla squadra contro il Cesena hanno soddisfatto il tecnico romano: «Siamo delusi per il risultato ma la prestazione è stata positiva. Speriamo che la fortuna che non abbiamo avuto contro Bari e Cesena arrivi domani. Confronto con Zamparini? In settimana ci siamo sentiti con il patron. Il nostro obiettivo è vincere la partita per non farci superare dal Venezia e poi sperare, contestualmente, in un passo falso di chi sta davanti».
Sono ventuno i convocati per la trasferta in Campania. Oltre a Posavec (che non ha ancora smaltito i postumi della contusione all’emi-bacino rimediata giovedì scorso in allenamento) e Struna, out anche Bellusci e Nestorovski, bloccato in fase di convalescenza da un risentimento muscolare al flessore sinistro. Nell’elenco figura anche Coronado ma il brasiliano, che in settimana si è dovuto gestire lavorando a parte e alle prese con un fastidio muscolare al gluteo, sarà chiamato in causa solo in caso di necessità. Il suo alter ego, domani, sarà Trajkovski, inquadrato come trequartista a supporto di La Gumina e Moreo nell’ambito di un 4-3-1-2. Modulo che, alla luce soprattutto del forfait di Rolando, con ogni probabilità verrà preferito al 4-4-2 proposto da Stellone nelle sue prime tre partite sulla panchina rosanero. Con la cerniera a tre in mediana, si profila un ballottaggio Gnahoré-Murawski nel ruolo di mezzala destra nella batteria completata da Jajalo e Chochev.