A Pasqua ci sarà un nuovo Papa

11-02-2013“Non risulta nessuna malattia in corso che abbia influito sulla decisione del Papa. Negli ultimi mesi e’ diminuito il suo vigore. Sappiamo l’età che ha e che e’ normale per persone in eta’ avanzata vivere un declino delle proprie forze, ed il Papa lo ha sentito negli ultimi mesi e lo ha riconosciuto con lucidità”. Lo  ha detto padre Federico  Lombardi, portavoce del Vaticano dopo le clamorose dimissioni di  Benedetto XVI.

Ma ora che succederà? Quando verrà eletto il suo successore?

Lo stesso Ratzinger, nel comunicare al mondo la sua decisione di lasciare la Santa sede, ha affrontato il tema: “Dal 28 febbraio 2013, alle ore 20 la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice”.

“Per Pasqua dovremmo avere il nuovo Papa” ipotizza padre Lombardi in conferenza stampa. “Dal primo di marzo, dopo le dimissioni del 28 febbraio, inizierà l’iter per l’elezione del nuovo Pontefice – precisa -. Non sappiamo ora la data del Conclave, ma ovviamente non ci saranno i novendiali (i 9 giorni di lutto dopo la morte del Pontefice) così nel giro di un paio di settimane, nel mese di marzo, avremo il nuovo Papa”.

L’elezione del Papa viene decisa dai cardinali riuniti in Conclave  tramite votazione segreta che richiede la maggioranza dei due terzi. Per gli scrutini si tengono quattro votazioni ogni giorno e l’esito è segnalato con una fumata nera se negativo e bianca se positivo. Se non si arriva ad elezione entro il dodicesimo giorno dall’inizio del Conclave si procede al ballottaggio sempre con la maggioranza dei due terzi scegliendo tra i due cardinali più votati nell’ultimo scrutinio.

Il conclave, in teoria, deve essere convocato al massimo entro 20 giorni dalla morte (o in questo caso dall’abdicazione) del Papa. Elettori sono tutti i cardinali che non abbiano già compiuto l’80esimo anno di età, e in ogni caso i porporati non possono essere più di 120 (attualmente gli elettori sono 115).

Nella storia si sono verificati alcuni casi di rinuncia. Come quello diCelestino V,detto anche?‘il Papa del gran rifiutò, che portò all’elezione di Bonifacio VIII. Circa quattro mesi dopo la sua elezione al Soglio di Pietro,?il 13 dicembre 1294?Celestino V, nel corso di un Concistoro,?annunciò la sua decisione, dando lettura di una bolla, appositamente preparata per l’occasione, nella quale si contemplava la?possibilità di un’abdicazione del pontefice per gravi motivi. Celestino V fu detto il Papa del gran rifiuto perché si dimise non riuscendo a governare la Chiesa di allora.

L’elezione del Papa viene decisa dai cardinali riuniti in Conclave  tramite votazione segreta che richiede la maggioranza dei due terzi. Per gli scrutini si tengono quattro votazioni ogni giorno e l’esito è segnalato con una fumata nera se negativo e bianca se positivo. Se non si arriva ad elezione entro il dodicesimo giorno dall’inizio del Conclave si procede al ballottaggio sempre con la maggioranza dei due terzi scegliendo tra i due cardinali più votati nell’ultimo scrutinio.

 

Dimissioni del Papa, i possibili retroscena. Sullo sfondo, l’ombra di Bilderberg


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11-02-2013“non risulta nessuna malattia in corso che abbia influito sulla decisione del papa. Negli ultimi mesi e' diminuito il suo vigore. Sappiamo l'età che ha e che e' normale per persone in eta' avanzata vivere un declino delle proprie forze, ed il papa lo ha sentito negli ultimi mesi e lo ha riconosciuto con lucidità”. Lo  ha detto padre federico  lombardi, portavoce del vaticano dopo le clamorose dimissioni di  benedetto xvi.

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