A Palermo le scuole cadono a pezzi

“La situazione dell’edilizia scolastica a Palermo è drammatica sotto numerosi aspetti. In primo luogo sono circa 100 gli immobili detenuti in locazione, con il conseguente grave danno all’Erario, dal momento che, se si utilizzassero immobili pubblici, il risparmio dei canoni potrebbe essere impiegato per la manutenzione delle scuole”.
A denunciare una gestione delle scuole che definire clientelare è poco è la consigliera comunale di Un’Altra storia, Nadia Spallitta, che a palazzo delle aquile, sede del consiglio comunale di Palermo, ricopre anche la carica di presidente della commissione Urbanistica.
Nadia Spallitta punta i riflettori sulle scuole di pertinenza comunale (da distinguere dalle scuole gestite dalla Provincia regionale dove, comunque, a prevalere sono sempre gli affitti), sottolineando che “quasi tutto il patrimonio edilizio scolastico è stato realizzato tra il 1960 e il 1980, e pertanto si tratta di edifici carenti anche sotto il profilo strutturale, oltre che inadeguati in termini di impianti. Sarebbe opportuna un’anagrafe degli immobili, idonea a verificarne le condizioni di staticità e, in generale, lo stato dell’edificio, anche al fine di dare corso ad una puntuale e conforme programmazione degli interventi da effettuare”.
C’è anche la programmazione finanziaria. Che, in questo settore, manca ancora oggi del tutto. Alla base c’è na motivazione storica. Negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso appariva del tutto normale che il Comune d Palermo prendesse in affitto le scuole dai mafiosi, se non altro perché, checché se ne dica oggi, la mafia era parte ‘integrante’ del capoluogo siciliano, soprattutto nell’attività edilizia e nella gestione degli immobili da affittare alla pubblica amministrazione.
Oggi non dovrebbe essere più così (o almeno così si spera). Però, anche oggi – come ieri – il Comune di Palermo, in materia di edilizia scolastica, non si occupa né si preoccupa di programmazione finanziaria. La questione non riguarda solo l’attuale amministrazione comunale retta da Diego Cammarata (che su questo fronte, detto per inciso, non ha comunque fatto nulla di utile per la collettività), ma anche le amministrazioni comunali precedenti: tutte, nessuna esclusa.
Che nel settore dell’edilizia scolastica di Palermo la programmazione finanziaria sia ancora oggi carente lo fa notare sempre Nadia Spallitta, che sottolinea “l’inadeguatezza delle risorse previste”. mediamente da 500 mila a un milione di euro di fondi comunali per la manutenzione. Poco cosa, per “prevenire e fronteggiare le emergenze che portano ai quotidiani disagi e alle chiusure di aule o di intere scuole”, osserva la presidente della commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile.
Dice ancora Nadia Spallitta: “Ritengo che sia compito di una buona amministrazione comunale partire proprio dalla scuola, garantendo in modo reale il diritto allo studio e l’efficienza di un servizio pubblico primario e prioritario, quale quello dell’istruzione. Da questo tipo di interventi, del resto, si misura la qualità stessa dell’azione politica, che in questi anni, ha invece dimostrato incapacità e inefficienza proprio in settori fondamentali per la crescita stessa della città”.

 


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