A Natale sulla tavola vince sempre la tradizione Le scelte dello chef Mangia e le ricette antispreco

Se è vero che la storia del mondo passa (anche) dalla cucina, è la tradizione la scelta vincente per il menu di Natale, momento in cui il cibo diventa conforto e riconciliazione, gusto di ritrovarsi ed espressione di una storia e di un rituale senza tempo, con una sacralità che riguarda anche l’aspetto della tavola. Ed è attraverso il menu di Natale che può essere lanciato un messaggio di pace, utilizzando il cibo come linguaggio universale. Ne è convinto lo chef Gigi Mangia, lunga tradizione gastronomica e familiare alle spalle, da Napoli a Palermo, dove nella centrale via Principe di Belmonte il padre ha gestito per decenni una salumeria che ha reso felici i palati di Raimondo Lanza e Susanna Agnelli, Maria Callas e Leonardo Sciascia, i giudici Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, per citarne solo alcuni. Nella stessa via, a pochi metri da quella bottega, dal 1989 c’è il suo ristorante, 10 tavoli e 40 posti che hanno scelto di far parte della lista del consumo critico Addiopizzo

Lo chef in passato ha subito intimidazioni che ha denunciato, senza per questo voler vestire i panni «della star antimafia», preferendo piuttosto quelli di «un Virgilio del vino e del cibo, ambasciatore del proprio territorio». E da buon Virgilio traghetta verso piatti con una storia solida alle spalle: «Oggi le tendenze sono tantissime, dall’etnico al vegano, ma il Natale è Natale, ed è soprattutto la festa della famiglia che si riunisce, della nascita per eccellenza. Per il pranzo proporremo tortellini in brodo di cappone e tacchinella ripiena – spiega lo chef – insieme a una salsa di hummus, la cui primogenitura è contesa da tanti popoli, dagli arabi agli ebrei. Alla fine però la mangiano tutti, e allora perché non immaginare un pasto della pace attorno a una semplice salsa di ceci? Così nel nostro antipasto l’abbiamo pensata in sei diverse varianti per rinnovare una tradizione che non può essere ignorata, ma anche per lanciare un’apertura al Mediterraneo».

Incursione che si ritrova nella bruschetta a base di pomodorino, basilico e calamaro crudo. Il Mediterraneo a tavola diventa così un «pretesto per ritrovare un minimo comune denominatore in cucina e nella vita: ritrovare un linguaggio universale, una tensione che spinga tutti a cercare profondamente la pace. Basta partire dalle piccole cose, noi proviamo a farlo nella nostra trattoria». Si schernisce Mangia, che dà anche qualche consiglio antispreco per salvare i ghiotti avanzi delle feste, come i tortellini: «Se ne avanzano in cottura, metteteli ad asciugare subito e fate un timballo con una semplice sfoglia, utilizzando qualche salsa per il giorno dopo». E se ad avanzare è proprio il cappone che rischia di diventare stopposo? «Io consiglio di tritarlo con carote, sedano e cipolla rossa, fare un soffritto e un piccolo ragu con il brodo avanzato da utilizzare per farcire dei paccheri, una ricetta veloce». Con un trucco da chef, però: «Mentre saltate tutto in padella aggiungete della liquirizia, per quattro piatti bastano due caramelle di liquirizia purissima pestate, renderà il ripieno dei paccheri morbido e profumato di fresco». 

Arrivati al dessert, da Gigi Mangia, Napoli e la Sicilia tornano insieme come nel regno delle due Sicilie, e così cassata e pastiera napoletana non possono mancare, in onore alle sue origini. Ma non manca il panettone, diventata un’eccellenza per molti maestri pasticceri dell’Isola: «Da Cappello a Palazzolo, da Accardi a Fiasconaro, oggi abbiamo l’imbarazzo della scelta – spiega – noi proponiamo quello confezionato da Agata e Maurizio Tasca al Caffè Sicilia di Ragusa, con ingredienti che rimandano alle specialità del nostro territorio, e cioè carrube e arance». 

Il segreto per riciclare correttamente il pandoro o il panettone a casa, però, sta nel taglio: «Se è a pezzi, difficile ripresentarlo anche se ricomposto – suggerisce Mangia – meglio tagliarlo al contrario, anziché verticalmente, ricaviamo tre fette orizzontali da dividere in dischi, soprattutto se a rimanere sono gusti di panettoni diversi. Per legarli si può usare una crema a freddo a scelta tra gialla al limone, al cioccolato o di ricotta. Se poi si aggiungono a questa dei canditi si avrà una sorta di cassata. Per rivestirlo si può usare una glassa di zucchero bianco, oppure, se si sono utilizzate basi di panettone farcito con creme diverse, si può colare del cioccolato sopra. Tagliando le varie porzioni si vedranno gli strati diversi, così avremo recuperato un dolce, accontentando palato ed estetica». Anche i giorni successivi, per non dimenticare con quanta cura ci si è accostati alla tavola.


Dalla stessa categoria

I più letti

Attraverso il menu può essere lanciato un messaggio di pace, utilizzando il cibo come linguaggio universale. Ne è convinto il mago dei fornelli con una lunga storia gastronomica e familiare alle spalle. In passato ha subito intimidazioni che ha denunciato, senza voler vestire i panni «della star antimafia», preferendo piuttosto quelli di «un Virgilio del vino e del cibo, ambasciatore del proprio territorio»

Attraverso il menu può essere lanciato un messaggio di pace, utilizzando il cibo come linguaggio universale. Ne è convinto il mago dei fornelli con una lunga storia gastronomica e familiare alle spalle. In passato ha subito intimidazioni che ha denunciato, senza voler vestire i panni «della star antimafia», preferendo piuttosto quelli di «un Virgilio del vino e del cibo, ambasciatore del proprio territorio»

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]