Palermo, quando limmondizia avrà valore i poveracci diventeranno ricchi
Nei primi anni 70 del secolo passato, a Palermo, per alcuni mesi, campeggiò la seguente scritta sui muri: Quando la merda a avrà valore i poveri nasceranno senza culo.
A distanza di oltre quarantanni, è cambiato lordine degli addendi, ma il prodotto è rimasto immutato, se è vero – e purtroppo è vero – che limmondizia non raccolta, sempre a Palermo, la si trova più nei quartieri popolari che nei quartieri alti.
Ieri, ad esempio, siamo rimasti letteralmente allibiti dagli spettacoli, chiamiamoli così, offerti dalla munnizza in via Venezia e nelle vie laterali di Corso Vittorio Emanuele alta e bassa.
Insomma, nel Centro storico di Palermo non abitato dai fricchettoni e dagli stoccami in quattro, ma dai ceti popolari, limmondizia la faceva da padrona. E come se, pur davanti alla crisi di una città travolta dai rifiuti proprio mentre Giunta e Consiglio comunale iniziano a discutere della Tares (quasi un segno del destino ), la borghesia panormita ottenga dallamministrazione comunale il privilegio di avere meno munnizza sotto i piedi.
Ieri, passando per le vie del Centro storico di Palermo, sezione quartieri bassi, osservando limmondizia che lottava a sportellate con stradine e marciapiedi, ostruendo i bassi (non i quartieri bassi, ma i bassi propriamente detti, cioè le abitazioni che nelle vecchie case stanno sotto il pian terreno), ci veniva in mente la celebre poesia di Totò, a livella.
In questa poesia, un uomo che in vita era stato importante, passato a miglior vita pensava di mantenere anche nellAldilà il rango che aveva sulla terra. Ma scopre – ci pensa il grande Totò a farglielo scoprire – che quando si lascia questo mondo i titoli non contano più nulla e tutti siamo allo stesso livello: a livella, per lappunto.
Per carità, non che a Palermo siamo già nellAldilà. Certo, la discarica di Bellolampo ci ha regalato la diossina e la falda acquifera inquinata: ma siamo ancora su questa terra (o quasi).
Allora il Comune di Palermo, oltre a togliere a munnizza dai quartieri alti, veda di liberare anche i bassi della città. Già i poveri, forse, hanno qualche problema in più dei benestanti. Almeno diamogli la sensazione che il Comune di Palermo si occupa di tutti e non soltanto della buona borghesia.
Perché a munnizza è uguale per tutti. Anzi, dà fastidio a tutti.
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