Migliaia di persone, in tutta Italia, in questi giorni hanno partecipato a delle manifestazioni di piazza dopo i femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella. Sula, studentessa di 22 anni, originaria di Terni e iscritta alla facoltà di Statistica alla Sapienza di Roma, era scomparsa il 25 marzo 2025. Il suo corpo è stato ritrovato […]
A Catania una partecipata manifestazione dopo i femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella
Migliaia di persone, in tutta Italia, in questi giorni hanno partecipato a delle manifestazioni di piazza dopo i femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella. Sula, studentessa di 22 anni, originaria di Terni e iscritta alla facoltà di Statistica alla Sapienza di Roma, era scomparsa il 25 marzo 2025. Il suo corpo è stato ritrovato il 2 aprile 2025 all’interno di una valigia in una zona boschiva vicino a Poli, nei pressi di Roma. L’ex fidanzato di Ilaria, Mark Antony Samson, un ragazzo di 23 anni di origini filippine, ha confessato l’omicidio durante l’interrogatorio e avrebbe dichiarato di non avere sopportato la fine della loro relazione.
Sara Campanella, anche lei studentessa di 22 anni, è stata uccisa a coltellate a Messina, nei pressi di una fermata del trasporto pubblico. Per il delitto è stato fermato il collega di corso Stefano Argentino, 27enne originario di Noto in provincia di Siracusa, che ha poi confessato. Nella serata di ieri, a Catania, si è svolta una manifestazione partecipata da circa duemila persone e indetta da Non Una Di Meno Catania, dal consultorio autogestito Mi Cuerpo Es Mio e da Spine nel Fianco. «Due femminicidi in meno di 24 ore. Due donne uccise non da un caso isolato, un malato, per un raptus o per gelosia, ma uccise dalla mano del patriarcato, della cultura del possesso e dello stupro che vuole punire, controllare decidere sui nostri corpi e le nostre vite – spiega Lara di Non Una di Meno – Il femminicidio è solo la punta di una piramide della violenza che si consuma quotidianamente in ogni ambito della nostra vita. Non vogliamo minuti di silenzio, né tantomeno passerelle o frasi retoriche da parte di chi non vuole riconoscere l’importanza della prevenzione, dell’educazione sessuo affettiva e del rafforzamento di reti e luoghi transfemministi. Non vogliamo la strumentalizzazione da parte di uno stato che è esso stesso violento e patriarcale».

Durante la manifestazione, così come avvenuto nel resto d’Italia, è stato aspramente criticato il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Durante un convegno a Salerno, commentando i recenti casi di femminicidio, Nordio ha affermato che «alcune etnie non hanno la nostra stessa sensibilità verso le donne». Queste parole hanno generato un’ondata di critiche, con l’accusa di razzismo strisciante e di generalizzazione pericolosa. Esponenti del Partito Democratico, di Più Europa e di altre forze politiche hanno espresso sdegno per le affermazioni del ministro, sottolineando come i dati sui femminicidi nel 2024 mostrino che la maggior parte delle vittime sono state uccise da uomini italiani.
«Abbiamo deciso di sanzionare la sede di Fratelli d’Italia – spiega Benedetta del consultorio autogestito Mi Cuerpo Es Mio – in quanto partito di governo e primo responsabile della violenza istituzionale sui nostri corpi, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni rilasciate da Nordio. L’unico comune denominatore che si può trovare è che sono tutti uomini, come le forze dell’ordine, da cui tantissime donne sono andate per sporgere denuncia ma sono rimaste inascoltate, sminuite, non credute o colpevolizzate, come raccontano le testimonianze mostrate ed affisse davanti la questura di via Ventimiglia. Infine siamo arrivate in piazza Duomo, dove sono state realizzate delle scritte con delle candele come Sorella non sei sola , inoltre sono stati bruciati tutti gli articoli di giornale che hanno narrato casi di femminicidi o di stupri in maniera tossica, colpevolizzando la donna o giustificando il femminicida».