Una casa per accogliere i malati oncologici e una navetta per trasportarli nei presidi di terapia. Ma anche una guida pratica sulle buone abitudini alimentari, una mostra itinerante sulla dieta mediterranea e un laboratorio di make up per donne affette da malattie tumorali. «La sanità funziona anche grazie alle attività di volontariato che supportano i percorsi ordinari». Ne è certo Pietro Giuffrida, farmacologo e tossicologo nonché presidente di Medicare onlus, l’associazione no profit che si occupa di progetti di sostegno ai malati oncologici.
L’associazione è nata nel 2011 a Catania, dove svolge le sue principali attività. Tra queste si annoverano una mostra itinerante sulla prevenzione dei tumori – realizzata con pannelli espositivi e con la pubblicazione di un ebook per promuovere la dieta mediterranea -, una guida pratica in formato cartaceo sulle buone abitudini alimentari, una casa di accoglienza per malati oncologici e una vettura-navetta per trasportare gli stessi quotidianamente presso le sedi di terapia. Ma anche un laboratorio di make up per donne malate di cancro in passato curato dalla stilista etnea Marella Ferrera. «Vantiamo un team giovane di 17 volontari che si occupa di rendere meno isolante la condizione dei malati», spiega Giuffrida. Che aggiunge: «Alcune statistiche ci dicono che nel meridione si muore di cancro più facilmente rispetto ad altre regioni italiane perché il paziente è lasciato solo».
Il progetto sul quale punta principalmente l’associazione no profit guidata da Giuffrida è la casa di accoglienza dal nome Casa Lina. «Si tratta di un appartamento formato da quattro vani in cui il malato oncologico può risiedere gratuitamente insieme a un congiunto per evitare che si sobbarchi lunghi viaggi in macchina al fine di raggiungere l’unità in cui svolgere la radioterapia o la chemioterapia», spiega il medico Fabio Guardalà. L’abitazione è stata presa in affitto dai soci di Medicare onlus grazie ai finanziamenti liberi dei suoi sostenitori e dei suoi soci. A completare l’idea anche una vettura che trasporta i degenti presso la struttura specializzata Humanitas e l’unità ospedaliera Cannizzaro. «E’ una normale vettura che abbiamo acquistato grazie ai fondi messi a disposizione dalla carta etica del gruppo Unicredit», precisa Giuffrida.
«La nostra attività – precisa Fragalà – non ha nessuno scopo terapeutico ma, in un certo senso, ricreativo. Cerchiamo insomma di fare sentire il paziente meno solo e abbandonato». Il progetto di Casa Lina si rivolge a tutti coloro che hanno difficoltà logistiche nell’accesso alle terapie, senza nessun costo per chi ne fa richiesta. «Attualmente ospitiamo una coppia che non può fare andata e ritorno dalla propria città a Catania, dove uno dei due deve seguire la radioterapia», conclude il medico. Che tra gli obiettivi futuri della onlus conta anche l’attivazione di uno sportello psicologico di sostegno al malato e ai familiari durante il percorso di degenza, e il prosieguo della campagna di sensibilizzazione sulle pratiche alimentari salutiste.
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