A Catania si discute il destino della sanità siciliana Basile: «La Regione deve venirci incontro»

«Sul sistema sanitario regionale pesano numerose criticità. Dobbiamo lavorare sull’innalzamento della efficienza organizzativa e sulla riduzione degli sprechi. In tal senso, la negoziazione del budget è determinante, specie in un momento in cui la spesa sanitaria risulta vittima di continue contrazioni. È chiaro che per fare questo la Regione deve venirci incontro». Il presidente della scuola di medicina di Catania, Francesco Basile, traccia le linee guida del primo convegno regionale dedicato alla chirurgia siciliana, che prenderà avvio lunedì prossimo nella sede dell’hotel Nettuno. Un incontro dal titolo significativo: «Appropriatezza delle Cure, Efficienza Organizzativa ed Innovazione Tecnologica in Chirurgia». L’evento vedrà protagonista anche l’assessora regionale alla sanità Lucia Borsellino insieme ad un nutrito parterre di specialisti del settore.

Il colloquio più stretto tra istituzione e operatori sanitari, caratterizzato dalla concertazione delle decisioni sullo sfondo dell’austerity paventata dall’esercizio provvisorio, diviene elemento essenziale in questa controversa fase economica. In un comparto come la sanità, che in Sicilia ha sempre conosciuto il peso degli sprechi e la scarsa valorizzazione delle prestazioni. Con un’altalena incomprensibile di interventi sovra – pagati a scapito di altri sottodimensionati. 

 «È di fondamentale importanza – ha spiegato Basile – concentrarsi sulle nuove tecnologie e comprenderne la reale efficacia in rapporto alla sostenibilità del sistema sanitario. Oggi, ad esempio, la valutazione dei rimborsi è antiquata perché non si tiene conto di molti fattori. Basti pensare agli interventi che vengono effettuati utilizzando moderni sistemi di microchirurgia, ma che vengono rimborsati con vecchie tariffe, secondo cioè parametri che si riferiscono a operazioni di molto tempo fa. In sostanza, la somma che viene destinata risulta inferiore rispetto al tipo di intervento. Questo è un problema di cui noi chirurghi ci lamentiamo sempre». 

Il confronto si snoderà attraverso tre sessioni di lavoro, caratterizzate da una serie di relazioni tecniche, seguite da un libero scambio di opinioni tra i partecipanti. In un quadro che presenta numerosi lati oscuri, a cominciare dalla mancata consapevolezza della burocrazia di poter usufruire di nuove e allettanti opportunità finanziarie.

«In Sicilia, per la  ricerca sanitaria esistono moltissimi strumenti di finanziamento – afferma Antonio Biondi, responsabile scientifico del convegno – Possibilità sconosciute agli operatori. A tal proposito abbiamo previsto una specifica area tematica all’interno dell’evento, con l’intento di individuare tutte le opportunità derivanti anche dai fondi europei. Che in questi anni sono stati male utilizzati».

La presentazione del meeting è stata introdotta dal magnifico rettore dell’università di Catania, Giacomo Pignataro. «Il convegno – ha spiegato il rettore – mette insieme gli attori della sanità e dell’università. Siamo felici della realizzazione di questo evento, che abbiamo fortemente voluto perché il nostro ateneo esprime molte eccellenze in ambito sanitario. L’università di Catania è protagonista e questo ci rende orgogliosi».

Luigi D'Angelo

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