A Catania la campagna Uaar sull’ora di religione «Per fare crescere i bambini senza imposizioni»

Sul piano nazionale, la campagna dell’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) per la libertà di scelta dell’ora di religione a scuola ha fatto discutere parecchio. Soprattutto per via di quel niet opposto dall’Atm, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico nella città di Milano, che ha impedito all’associazione di esporre la propria pubblicità sui mezzi che viaggiano all’ombra della Madunina. A Catania, invece, attorno ai manifesti non c’è stata nessuna sollevazione popolare. E rimarranno affissi fino a domani, giorno in cui termineranno le iscrizioni per l’anno scolastico 2018/2019. «Per farli scegliere da grandi, scegli l’ora alternativa», recita lo slogan.

«Il nostro invito – spiega Roberto Grendene, responsabile campagne dell’associazione – è a scegliere l’ora alternativa, ossia le attività didattiche e formative che i dirigenti scolastici sono obbligati per legge a garantire, anche per un solo bambino». Un modo, cioè, per fare trascorrere agli studenti che lo volessero il tempo dell’ora di Religione impegnati in altre attività. Per «offrire loro una educazione laica», si legge nella nota di spiegazione pubblicata sul sito dell’Uaar. «Naturalmente – interviene Giuseppe Vaccarocoordinatore del circolo Uaar di Catania – non discutiamo la libertà dei genitori di trasmettere i propri valori ai figli. La campagna ha solo lo scopo di invitare gli adulti, in particolare quelli che abbiano ruolo o funzione di educatori, a riflettere se non sia meglio che un bambino abbia gli spazi di libertà per sviluppare, autonomamente e nel tempo necessario, le proprie convinzioni».

Nel capoluogo etneo, gli stendardi 140×100 e un cartellone di grande formato sono stati apposti in diversi spazi pubblicitari del centro cittadino. Da viale Africa a corso Italia, la protagonista dei manifesti è stata chiamata Sara. Che lancia sempre lo stesso messaggio: «Lasciatemi scegliere da grande la mia visione del mondo». Oltre a Catania, l’Uaar ha scelto – in Sicilia – Palermo, Ragusa, Comiso, Ispica, Modica, Scicli e Vittoria.


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