Ecco un esempio della differenza culturale che passa tra gli imprenditori del 'tavolo per le imprese' e confindustria sicilia
A Catania il Porto dello Ionio a Palermo l’acquario…
ECCO UN ESEMPIO DELLA DIFFERENZA CULTURALE CHE PASSA TRA GLI IMPRENDITORI DEL ‘TAVOLO PER LE IMPRESE’ E CONFINDUSTRIA SICILIA
Quando noi denunciamo i limiti strutturali di Confindustria Sicilia ed in particolare di Confindustria Palermo, sembra che la nostra sia una pregiudiziale di stampo ideologico nei confronti dell’organizzazione imprenditoriale. In particolare, abbiamo sollevato la nullità dell’apporto di Confindustria Sicilia nei Governi regionali di Raffaele Lombardo, prima e di Rosario Crocetta oggi.
Abbiamo sempre evidenziato che in cinque anni di presenza attiva nel Governo della Regione Confindustria Sicilia si è costantemente impegnata ad occupare ruoli e posti di potere, ma mai ad indicare un minimo di indirizzo verso la Sicilia produttiva e la diffusione sul territorio di imprese, specialmente manifatturiere, che rappresentano il prototipo dell’organizzazione produttiva che procura ricchezza e valore aggiunto.
L’inesistenza di qualsivoglia pregiudiziale ideologica è nel fatto che in queste note parliamo in maniera assolutamente positiva di una organizzazione imprenditoriale, non paludata come quella Confindustriale, ma di certo portatrice di idee imprenditoriali innovative e strategiche della quale il nostro giornale nei giorni scorsi ha dato notizia. Parliamo del Tavolo per le imprese, che a Catania ha ideato un progetto: Il porto dello Ionio, che prevede la costituzione di un distretto logistico, mettendo assieme la gestione di sei porti delle città della Sicilia orientale: Augusta, Catania, Gela, Messina, Pozzallo e Siracusa.
Un modo imprenditorialmente intelligente per fare rete, economizzare sui costi di gestione, mantenendo ed, anzi, sviluppando l’occupazione, modificando l’idea di governance, da bottega locale a sistema portuale strategico da inserire nella rete dei ‘corridoi’ europei. Questa iniziativa – che sarà presentata venerdì prossimo nell’aula magna del Palazzo della Scienza a Catania – mira ad esaltare le attività, le vocazioni naturali e la forza attrattiva del sistema logistico e portuale.
Gli imprenditori associati nel ‘Tavolo per le imprese’ hanno colto al volo l’idea nascente dal disegno di legge predisposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, che colloca i porti italiani nel sistema dei ‘corridoi’ logistici della rete dei trasporti marittimi europei.
Vediamo ora quali sono le proposte di sviluppo economico di cui si fa protagonista Confindustria di Palermo. L’unica notizia della quale siamo a conoscenza e la realizzazione dell’acquario alla Cala al posto dell’attuale mercato ittico. Dell’argomento ci siamo già occupati segnalandone l’inutilità e la inadeguatezza rispetto alla funzionalità del mercato ittico, che non sappiamo in quale località dovrebbe essere confinato, ma sinora non è venuto fuori nulla.
La cosa che ci interessa oggi di rilevare è la sostanziale differenza che passa tra l’inventiva imprenditoriale che pure esiste sul territorio siciliano e le pretese vuote di qualsivoglia contenuto di sviluppo espresso dalle organizzazione imprenditoriali che vanno, sulla carta, per la maggiore, ma nei fatti di nessuna consistenza.
Nessuna pregiudiziale, dunque. Aspettiamo solo, con stimolante attesa, di essere magari clamorosamente smentiti da proposte d’avanguardia nel campo delle tecnologie innovative, propedeutiche di crescita economica e di sviluppo imprenditorial-culturale. Se son rose…