Il presidente della Nissa, Natale Ferrante, presenta l’iniziativa che vede coinvolte piccole tra gli otto e i dodici anni: «Sono già venti le ragazze che partecipano e non è poco per questo territorio». Tuttavia gli allenatori saranno uomini perché «nel centro della Sicilia mancano le donne qualificate in questo senso»
A Caltanissetta la squadra di calcio al femminile «Contro il pregiudizio, bambine si divertono di più»
A Caltanissetta si guarda al futuro e si mira, dal punto di vista calcistico, alla parità dei sessi: la Nissa, squadra cittadina che milita nel campionato di Eccellenza, ha fondato una scuola calcio per bambine e ragazze. «Quest’esigenza nasce soprattutto da una necessità territoriale – spiega il presidente Natale Ferrante – in quanto c’è stata sempre la volontà di alcune bambine, poche visto che si tratta di un’attività prettamente maschile, di avvicinarsi a questo sport». Una decisione che non viene soltanto da spinte interne alla società, come lo stesso patron della società biancoscudata riconosce: «Siamo stati sollecitati da componenti federali e organi regionali – racconta a MeridioNews –, per sviluppare il progetto pilota nel centro Sicilia. L’obiettivo è potenziare questa attività che è acerba».
Il calcio al femminile qui è in parte ancora visto con diffidenza: «Non tutti sono d’accordo, ma chi le vede giocare si rende conto che si divertono anche più dei maschietti. La nostra iniziativa si accompagna a una sensibilizzazione che parte dalle scuole e che coinvolge anche il territorio provinciale per costruire un nuovo rapporto con il gentil sesso che solitamente, nell’immaginario collettivo, preferisce soltanto danza o altre attività simili». Si possono iscrivere bambine e ragazze di due fasce d’età: scuola media e scuola primaria. «Non più grandi perché vogliamo essere graduali. L’età dunque varia tra gli 8 e i 12 anni».
La scuola calcio ha preso il via poco più di due settimane fa: «Lo scorso 3 febbraio – continua Ferrante – si è svolto l’open day, da lì è nato questo progetto che si svolge due volte la settimana. Faremo calcio a cinque con tecnici qualificati, speriamo ci sia la volontà da parte dei genitori di accompagnare le bambine a fare calcio, piuttosto che continuare a mantenere questo tabù». A Caltanissetta le bambine che danno qualche calcio a un pallone non sono una novità assoluta: «In passato avevamo un paio di ragazzine che si allenavano con noi, però aggregandosi ai maschi». Gli allenamenti si svolgono il lunedì e il venerdì alle 16,30 nei campi di via Luigi Rizzo. A seguire le bambine, però, al momento non saranno delle donne: «Come punto di partenza abbiamo tecnici qualificati, ma maschi. In futuro abbiamo tutta l’intenzione di coinvolgere le donne. Abbiamo già un’educatrice che coordina tutta l’attività, quindi la figura femminile c’è sempre, però la tecnica viene seguita dai maschi perché nel centro Sicilia mancano le donne che siano allenatrici qualificate in questo senso».
La speranza per il futuro è riuscire a sconfiggere il luogo comune che una donna non possa giocare a calcio e che questo sia uno sport prettamente maschile: «Vogliamo sensibilizzare il territorio, vorremmo creare una bella prospettiva. Non è facile perché ci sono tanti stereotipi, al momento sono già venti ragazze coinvolte e non è poco per questo territorio».