Il tecnico, alla vigilia di una gara delicata anche a titolo personale, trova l'antidoto per risolvere i problemi dei rosanero intenzionati a invertire il trend negativo dopo tre sconfitte consecutive. I sardi hanno un attacco temibile ma delle lacune in difesa. Zamparini in Sardegna per stare vicino alla squadra
A Cagliari un altro esame di maturità De Zerbi: «Vincere migliore medicina»
Ultima spiaggia per Roberto De Zerbi? Zamparini ha detto che crede ancora nel progetto del tecnico lombardo ma la tolleranza del patron, quella pazienza che non ha avuto nel recente passato con altri allenatori in situazioni simili, ha comunque un limite. L’allenatore gode in questo momento della fiducia della società, ma non può dormire sonni tranquilli. In caso di sconfitta a Cagliari domani sera nel monday-night dell’undicesima giornata (fischio di inizio ore 21), la sua panchina sarebbe fortemente a rischio. Poi, è chiaro, andrebbe valutato il modo in cui matura l’eventuale sconfitta e anche le variabili che l’hanno determinata ma la sensazione è che con un altro passo falso (sarebbe il quarto consecutivo) lo stato maggiore del club non resterebbe indifferente. Certamente, un eventuale ko lascerebbe delle scorie che la squadra farebbe fatica a smaltire soprattutto dal punto di vista psicologico. I rosanero, penultimi a quota 6 (incitati da una cinquantina di tifosi della Curva Nord superiore presenti questo pomeriggio al Barbera in occasione della partenza della squadra per la trasferta di Cagliari), hanno assoluto bisogno di una vittoria per riemergere dalle paludi della zona retrocessione e prendere una vitale boccata di ossigeno.
Sulla loro strada, gli uomini di De Zerbi incontreranno domani un ostacolo impegnativo, un Cagliari particolarmente temibile in casa (i rossoblù hanno conquistato tra le mura amiche 10 degli attuali 13 punti in classifica) e «arrabbiato» dopo le due sconfitte di fila rimediate contro Fiorentina e Lazio. La medaglia, però, ha due lati: la compagine di Rastelli, abile finora a sfruttare anche in serie A l’inerzia positiva della scorsa stagione tra i cadetti, vanta un ottimo potenziale offensivo (il pericolo numero uno è Borriello, sogno proibito del Palermo nello scorso mercato estivo), ma nello stesso tempo ha una difesa vulnerabile come dimostrano i 9 gol subiti nelle ultime due gare. Il Palermo, che in fase difensiva ha in pratica gli stessi problemi dei sardi avendo incassato undici reti nelle ultime tre partite, saprà sfruttare le lacune dell’avversario? «In questi giorni ho parlato con i giocatori – ha spiegato De Zerbi – siamo convinti che la vittoria sia la migliore medicina per uscire da questo momento. Dibattiti, commenti, analisi su questioni tattiche e sistemi di gioco passerebbero in secondo piano con una vittoria. Dobbiamo crederci, se partiamo con la voglia di ottenere i tre punti è più facile vincere. Un successo non cade dal cielo e nessuno ci regala niente: dobbiamo essere noi a creare i presupposti per ottenere ciò che vogliamo».
De Zerbi sa che il match con il Cagliari è molto delicato anche a titolo personale, ma non si lascia condizionare dalle pressioni: «È la stessa pressione che sentivo quando sono arrivato e anche lo scorso anno. La squadra deve giocare con il coltello tra i denti ma anche libera di testa. Se viene influenzata dall’aspetto psicologico legato alla posizione dell’allenatore non va bene. Zamparini? Ci siamo sentiti, mi è sembrato sereno e abbiamo analizzato la partita». Il numero uno del club di viale del Fante raggiungerà la squadra in Sardegna alla vigilia del match. Sono ventidue i convocati. Nella lista, a parte gli infortunati, non figura lo squalificato Sallai. De Zerbi, che negli ultimi allenamenti ha provato il modulo 4-1-4-1, farà le sue scelte tenendo conto dei recuperi e della condizione fisica di quei giocatori che finora hanno avuto meno opportunità di rifiatare. Motivo per cui non è da escludere un turno di riposo, almeno dall’inizio, per alcuni stakanovisti come Aleesami, Gazzi e Diamanti.