A Bagheria crolla il M5s, sconfitta anche la Lega Tripoli festeggia vittoria: «Da oggi si volta pagina»

A Bagheria sconfitti centrodestra e Lega mentre crolla il M5s. Si potrebbe sintetizzare così l’esito delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale dove si profila la vittoria al primo turno – al comitato già festeggiano anche se manca ufficialità dello spoglio – del candidato sindaco Filippo Tripoli (46,40 per cento) sostenuto dal centrosinistra e da un pezzo di centrodestra. Mentre segue a distanza Gino Di Stefano (31,15 per cento), candidato del centrodestra e della Lega che aveva riempito piazza Matrice di sostenitori di Matteo Salvini. Débâcle, infine, per il candidato del Movimento che ha amministrato il comune negli ultimi cinque anni: Romina Aiello si ferma intorno al 10 per cento (per la precisione 11,36%). 

Distaccati Antonio Belvedere Lista Cento passi per Aspra e Bagheria 1642 voti – 5,96%, e Angela Daniela Alessandra Iannì con Movimentiamo Baaria ha raggiunto una percentuale di 5,13% con 1.414 voti. Alto anche l’astensionismo, hanno votato 28.651 bagheresi (di cui 14.087 uomini 59,37% e 14.564 donne 57,62%), per una percentuale totale pari al 58,47 %. Nel 2014 la percentuale di voto era del 63,84%.

Per Tripoli, 38 anni, consigliere uscente sostenuto da sette liste una vittoria inaspettata, soprattutto al primo turno, contro un candidato che alla vigilia sembrava godere dei maggiori consensi, supportato da una sintesi unitaria sostenuto da Lega, Diventerà Bellissiama, Forza Italia, Udc e una serie di liste civiche. Un risultato inaspettato che Tripoli ha commentato così caldo sulla sua pagina Facebook: «Da oggi Bagheria volta pagina! Riusciremo a ripagare la fiducia che avete risposto in noi e nel nostro programma. Metteremo al servizio della nostra città tutte le nostre competenze, esperienze ed energie». In realtà, la sfida che lo attende è assai ardua: seppure sostenuto ufficialmente da liste civiche, senza simboli di partito, la sua è stata una candidatura il cui spettro politico spazia dal centrodestra fino al Partito Democratico. Una coabitazione non facile, che ha fatto scintille già alla vigilia della presentazione delle liste registrano il passo indietro del segretaria dem locale. A scatenare i mal di pancia, infatti la presenza di Fratelli d’Italia.

«La vittoria di Tripoli è il risultato di forze molto eterogenee – afferma ora Orazio Amenta segretario Pd di Bagheria che allora aveva definito quell’alleanza un’accozzaglia – credo però che lui abbia una possibilità che gli viene data dall’esito elettorale: la lista di FdI non supera il 5 per cento. Da questo punto di vista è un’opportunità politica per cercare di raddrizzare un po’ quella che poteva essere un’accozzaglia. Certo bisogna capire quale sarà la tenuta di questa coalizione. Ci riuscirà – avverte – solo se saprà librarsi dagli estremismi e noi seguiremo con interesse questa amministrazione». In effetti, i problemi da affrontare nei prossimi cinque anni sono da fare tremare i polsi. Occorrerà dare segnali forti su alcuni punti essenziali come quello dell’abusivismo e della legalità, temi rispetto ai quali forse ha deluso le aspettative il sindaco uscente, il grillino Patrizio Cinque, autosospeso dopo le indagini che lo hanno visto coinvolto. Con effetti negativi a cascata sulla candidata Aiello. Ora, bisogna capire se il nuovo sindaco riuscirà a mettere d’accordo tutte le anime che compongo la nuova maggioranza in consiglio comunale.


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