La Comunità europea ha destinato alla Sicilia 136 milioni di euro, provenienti dal Fondo per lo sviluppo regionale. Di questi, 88.7 milioni serviranno a finanziare le nuove tratte della metropolitana, che collegheranno il centro cittadino all'aeroporto e a Misterbianco. Il costo complessivo dell'opera è di 460 milioni. «Un contributo allo sviluppo dell'economia siciliana», secondo il commissario europeo Johannes Hanh. Ma che deve essere appaltato al più presto secondo il segretario del sindacato dei lavoratori edili Claudio Longo
Metropolitana, in arrivo 90 milioni dall’Europa Fillea: «Adesso nuovi bandi di gara da Fce»
«Con l’arrivo di questi ulteriori 88,7 milioni di euro, ci auguriamo che al più presto la Ferrovia Circumetnea espleti i bandi di gara per la nuova tratta della metropolitana di Catania». Con queste parole Claudio Longo, segretario della Federazione italiana lavoratori legno edili e affini (Fillea) di Catania, sindacato confederato alla Cgil, commenta la notizia di un finanziamento di 136 milioni di euro per infrastrutture in Sicilia, annunciato ieri dal commissario europeo alle politiche regionali Johannes Hanh. Di questi, 47,9 milioni verranno destinati alla costruzione dell’hub logistico per i trasporti di Termini Imerese. Il resto del finanziamento, provenienti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, andranno tutti a beneficio delle nuove tratte della ferrovia urbana etnea, che collegherà a sud piazza Stesicoro all’aeroporto e Librino, e a nord proseguirà fino a Misterbianco.
«Questi fondi andranno ad aggiungersi ai 90 milioni già stanziati tramite una legge obiettivo dal governo e subito utilizzabili – commenta Longo – Adesso manca solo il bando: Filippo Orlando, direttore della Fce, ci aveva assicurato che l’iter sarebbe partito a giugno. Ma siamo già a fine anno, e non è stato fatto nulla». Il sindacalista tiene anche a precisare che il nuovo finanziamento non inciderà sulle tempistiche per il completamento delle nuove tratte già avviate, quelle che vanno dal Borgo a Nesima e dalla stazione centrale a piazza Stesicoro. «Ci vorrà ancora un anno per completare i lavori», commenta Longo, dopo che questi sono ripartiti ad agosto – a seguito dell’abbandono della ditta titolare, la Sigenco – e affidati a un’altra società catanese, la Tecnis, anch’essa appartenente al consorzio Uniter, l’associazione di imprese appaltatrice dei lavori. «Attualmente dei circa cento lavoratori impiegati dalla Sigenco, solo trenta sono stati ricollocati dalla Tecnis – continua il segretario Fillea – Abbiamo già fatto una richiesta di incontro in prefettura per il rispetto del piano industriale».
Sulla questione della nuova tratta, definita dal commissario europeo Hanh «un contributo allo sviluppo dell’economia siciliana, con la possibilità di attrarre investitori dall’estero», Longo si augura che «non si tergiversi ulteriormente, perché rischiamo di perdere questi soldi». Per portare a termine la nuova tratta, che potrebbe impiegare fino a 180 lavoratori, ed è composta da cinque stazioni per un totale di circa 5 chilometri, serviranno «460 milioni di euro. Circa 180 sono già stati recuperati, speriamo che il Comune di Catania, che ha tutto l’interesse a completare l’opera, si unisca a Fce in un consorzio. Magari supervisionato dalle Ferrovie dello stato», conclude Longo.