Pandeguerra, emergenza dopo emergenza

Eh sì, quando sembrava, o meglio sperava, che lo stato di emergenza cessasse il 31 marzo, lo stesso viene prorogato fino al 31 dicembre (per la serie “non se ne può più”). 

Uno stesso diverso però. Utilizzo l’ossimoro perché il nuovo stato di emergenza non ha alcun legame con la pandemia da Covid-19; l’espressione “stato di emergenza prorogato fino a” ha, ciononostante, generato non poca confusione tra i cittadini. Lo stato di emergenza, in modo generico, rappresenta uno strumento giuridico che può essere adottato nel caso in cui si verifichino eventi critici inconsueti, quali pandemia sanitaria e guerra. 

Sono due stati di allerta diversi: la prima è stata (è in realtà, perché la stiamo vivendo/subendo tutt’ora) un’emergenza sanitaria, la seconda è un’emergenza umanitaria; ciascuna richiede l’adozione di misure particolari, molto diverse tra loro e il minimo comune denominatore è la facoltà per il Governo di adottare misure straordinarie per far fronte a una situazione di crisi. Nonostante non ci sia correlazione tra le due, e nessuno si sovrapponga all’altro, per la popolazione è un tutt’uno: il perdurare di una situazione insostenibilmente stancante che sembra non far vedere l’agognata luce alla fine del tunnel. Tunnel che si è protratto per due anni e di cui in tanti continuano a provare strascichi e ripercussioni emotive, e non solo. Al di là di questa lunga premessa la domanda è “come possiamo affrontare la stanchezza emotiva?”. Nell’ultima settimana mi sono sentita ripetere, più e più volte (soprattutto dai ragazzi che si recano allo sportello d’ascolto che svolgo all’interno delle scuole), frasi riguardanti la paura, la preoccupazione, l’ansia, la stanchezza, il sentirsi inermi, inerti, sopraffatti e timorosi. I ragazzi si sentono schiacciati, svuotati, sopraffatti, affaticati, quasi in apnea pensando alla guerra in atto, che sta avendo luogo proprio dietro l’angolo. Nel momento in cui stavamo per risalire a galla e poter finalmente prendere aria ci troviamo, ancora una volta, tirati a fondo da qualcosa che fa vacillare, mandandolo in tilt, il nostro stato di serenità e mette a dura prova il nostro sentirci al sicuro. 

Ancora una volta immagini e suoni da brividi popolano in tutti i TG e frequentemente anche in altre trasmissioni televisive; non solo, anche i nostri cellulari sono intasati da video, immagini e scritte inerenti la guerra. Tale evento drammatico, e inatteso per i più, rende quasi spontanea una similitudine tra le due emergenze: la paura, che è stata il leitmotiv condizionando e dominando la nostra vita negli ultimi due anni, si ripropone a noi a gamba tesa, in modo violento generando uno stato di insicurezza e incertezza. Ci si sente, un po’ tutti, emotivamente stanchi. La stanchezza emotiva, o esaurimento emotivo, in parole semplici è una condizione psico-fisica nella quale ci si sente spossati, esausti e svuotati, per via dello stress accumulato o condizionato dagli eventi che seppur esterni ci circondano e hanno ripercussioni su di noi. I ragazzi cercano di fare qualcosa, sia preparando striscioni e cartelloni, sia raccogliendo alimenti e beni di prima necessità all’interno del proprio Istituto scolastico, o tramite associazioni di volontariato, sia manifestando e partecipando a iniziative che hanno un messaggio semplice: la propria opposizione alla guerra e la propria vicinanza al popolo che sta vivendo quello che non dovrebbe mai avvenire. Ciò viene espletato sia per i coetanei ucraini (poiché i ragazzi empatizzano, si mettono nei panni dei propri pari ben più sfortunati) che per se stessi, per evitare che ci si senta di essere in balìa degli accadimenti, non avendo nessun tipo di controllo su di essi. Si cerca, così, di opporsi ad alcuni degli effetti tangibili: rabbia, disperazione, ipervigilanza, disprezzo, ansia e dolore. Nonostante ciascuno reagisca in modo peculiare a tutto ciò, passare a piè pari da una pandemia ad una guerra è sicuramente causa di paura, ansia e stress per tutta l’umanità sensibile.

Anche questa volta tra gli accorgimenti da poter attuare annovero i seguenti: 

1. trovare valvole di sfogo per allentare la tensione (dedicarsi a un hobby, ricercare una nuova attività rilassante che sia leggere, ascoltare musica, dipingere, ecc.); 

2. evitare di guardare continuamente TG e programmi d’informazione che trattino sempre lo stesso argomento (magari farlo solo una volta al giorno); 

3. attuare scelte di vita più salutari (fare sport o non fare le ore piccole sui social); 

4. dedicare del tempo a sé e alle proprie amicizie.

_______________________

Dott.ssa Antonietta Germanotta Psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale Psicotraumatologa EMDR Telefono: 329 9785779 

Email: conquianto@gmail.com 

Sito web: https://germanotta.info/

Pagina Facebook: Dott.ssa Antonietta Germanotta psicologa e psicoterapeuta familiare


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]