A Librino apre la prima scuola superiore L’Alberghiero trova casa in viale Moncada

Dopo quasi un anno di attesa, è stata trovata una soluzione «provvisoria, ma buona e dignitosa», come la definisce il sindaco Enzo Bianco, per l’istituto Alberghiero Karol Wojtyla di Catania. Gli studenti, che dall’inizio dell’anno sono costretti a fare doppi turni, saranno divisi tra il plesso originario di Monte Po, alcune aule all’interno dell’istituto Nautico di Ognina e – dai prossimi giorni – il piano superiore della masseria Moncada a Librino, già sede di alcune classi dell’istituto comprensivo Fontanarossa. «Sono dei locali bellissimi – assicura l’assessore alla Scuola Valentina Scialfa nel corso della conferenza stampa convocata sul tema – L’ideale sia per la didattica che per i laboratori e le cucine». L’edificio accoglierà circa 250 studenti, otto classi, più le strutture necessarie alle attività dell’istituto che negli anni si è guadagnato una reputazione di eccellenza nel campo della formazione professionale legata al settore turistico.

Per l’amministrazione si è trattato di una prova tecnica di cosa significherà gestire anche gli istituti superiori, fino a oggi di competenza provinciale, ma che passerà a quella comunale con l’avvento delle città metropolitane. L’insediamento degli studenti in viale Moncada è anche la prima volta di una scuola superiore nel quartiere di Librino. Una promessa già fatta dall’assessore con delega al quartiere Saro D’Agata nel mese di agosto. «Era una richiesta che già da tempo ci veniva avanzata», spiega Scialfa. «La mancanza di un istituto superiore si è fatta sentire», le fa eco Concetta Tumminia, dirigente dell’istituto comprensivo Fontanarossa. «Nel quartiere ci troviamo davanti ad alti tassi di dispersione scolastica tra la terza media e la prima superiore». A provocarla, spesso, contribuisce la lontananza delle scuole dalla periferia. «Bisogna capire le esigenze dell’utenza – prosegue Tumminia – che qui ha bisogno di formazione professionale». La presenza di una succursale dell’Alberghiero, secondo le previsioni dei tecnici comunali, potrà dunque servire da stimolo per l’intera area.

Il preside Giovanni Previtera mette in rilievo la vocazione «periferica» della sua scuola. Nata come succursale dell’istituto alberghiero di Giarre, quello di Catania ha trovato una prima sede a Monte Po, per poi allargarsi in altre zone poco centrali, come Ognina e, adesso, Librino. «Magari si potesse realizzare un intero plesso!», esclama il dirigente. Dal canto loro, gli alunni non vedono l’ora di tornare all’orario completo. «Senza aule non abbiamo potuto studiare», spiega Ivan Stacchini, studente al quarto anno che riassume l’iter delle ultime settimane. «Nei giorni scorsi è stata ufficializzata la cessione di sei aule all’interno del Nautico. Per adesso pensiamo solo al nostro benessere, ossia studiare e fare l’orario completo – prosegue – Ci ritroviamo a seguire quattro ore al giorno, ma non si può fare a lungo. È difficile con i doppi turni pomeridiani, ci sono studenti che vengono dall’hinterland e hanno difficoltà». Nelle ultime settimane, infatti, gli alunni sono stati costretti ad andare a scuola nel pomeriggio, ma ad orario ridotto. «Da genitore – afferma Previtera – non me la sono sentita di far uscire da scuola i ragazzi alle 21.30».


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