Andrà in scena sabato l'opera dei fratelli della Compagnia Arte Pupi dei fratelli Napoli. Il connubio di due visioni del mondo opposte e inconciliabili raccontate attraverso una tradizionale opera teatrale
La passione di Agata, omaggio alla patrona della città La storia della martire raccontata attraverso i pupi
A Catania sono arrivati i giorni più attesi dell’anno: quelli della festa di Sant’Agata. Anche
quest’anno, purtroppo, a causa del perdurare della pandemia, non vedremo il lungo fiume bianco di
devoti occupare totalmente piazza Duomo, via Etnea e via Garibaldi. Non assisteremo ai tradizionali
fuochi da sira o tri, del Borgo o del Fortino e non potremo ammirare le tradizionali annacate delle
candelore. I festeggiamenti si tengono nuovamente in tono decisamente minore anche se, rispetto
alla festa dello scorso anno, i fedeli potranno accedere in cattedrale, assistere alle funzioni e pregare
di fronte a Sant’Agata.
All’amata patrona della città di Catania è dedicato lo spettacolo La passione
di Agata della Compagnia Arte Pupi Fratelli Napoli, in programma sabato 5 febbraio, alle ore
21, al Piccolo Teatro della Città di Catania. Uno spettacolo intenso e carico di religiosità ed
emozione che i noti pupari etnei, operanti di stile catanese ormai da quattro generazioni, portano in
scena riprendendo il momento sacro del repertorio e rifacendosi soprattutto agli Atti latini di
Sant’Agata, comunemente considerati i più attendibili per la ricostruzione delle vicende della
Martire. Oltre al repertorio cavalleresco, infatti, i pupari catanesi da sempre mettono in scena anche
storie di santi e, ovviamente, non poteva mancare la vicenda della martire Agata, la cui
rappresentazione, oltre a essere un esplicito omaggio della famiglia Napoli alla patrona della città, si
prestava a rispondere alla vocazione tragica e scenotecnica dell’Opera dei Pupi catanese.
I famosi
duelli verbali della Santa col proconsole Quinziano diventavano uno dei pezzi di bravura del
parlatore e della parlatrice e tutto l’apparato barocco di paludamenti romani, martiri, visioni e trionfi
raggianti di gloria appagava il gusto scenografico dei pupari e del pubblico catanese. In questo
adattamento, elaborato da Fiorenzo e Alessandro Napoli e prevede la partecipazione
dell’attrice Tiziana Giletto, si delinea il dramma interiore che emerge dalle schermaglie verbali dei
due protagonisti: Agata, fervente innamorata del suo Cristo e francamente nutrita di passione per la
retorica, e Quinziano, accecato dalla passione, ma ancor più ferito nel suo orgoglio di potente messo
in scacco da un’inerme fanciulla. Resta salvo, com’era all’Opera dei Pupi, l’intento edificatorio di
questa sacra rappresentazione, nella quale si confrontano, in maniera forse ingenua ma efficace, due
visioni del mondo, allora come oggi, opposte e inconciliabili.