Sul tavolo del presidente della Regione oltre 200 primi cittadini hanno proposto strategie per un rientro in classe più sicuro. Intanto è slittato anche il rientro in classe per i bambini che frequentano la scuola dell'infanzia
Covid, sindaci chiedono centri vaccinali nelle scuole «C’è bisogno di dati certi su andamento del virus»
Dopo la decisione condivisa tra sindaci e governo Regionale di rinviare la ripresa delle lezioni di tre giorni, adesso l’associazione che raggruppa i primi cittadini chiede al presidente Nello Musumeci di fare presente la condizione di criticità che gli enti locali stanno vivendo in questo momento di picco dei contagi. Il rientro in classe è stato posticipato a giovedì 13 gennaio, il provvedimento adesso è stato esteso anche per i bambini da 0 a 5 anni che frequentano la scuola dell’infanzia. A farsi portavoce degli oltre 200 sindaci siciliani che hanno sottoscritto la proposta di una modifica del calendario scolastico è stato il primo cittadino di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando. Che adesso invita a Musumeci di sfruttare questi tre giorni di rinvio per conoscere le nuove scelte nazionali.
Tra le richieste avanzate dai sindaci ci sono quelle che riguardano il reperimento di mascherine Ffp2. Inoltre si registra la difficoltà di avere dei dati certi e immediati su vaccini e tamponi, passaggio questo che non determinerebbe una reale conoscenza dell’andamento del virus, ma soprattutto limiterebbe anche la collaborazione tra scuole e strutture sanitarie. «Tutto ciò è necessario a facilitare gli organi competenti nell’attivazione di nuove strategie per limitare i contagi. L’assemblea dei sindaci – ha continuato Orlando – si augura che si creino al più presto le condizioni ideali per fronteggiare in totale sicurezza la nuova e preoccupante fase pandemica senza dover ricorrere alle ordinanze sindacali».
Una volta arrivata la modifica del calendario scolastico, adesso la Regione ha a disposizione tre giorni per organizzare nuove strategie per un rientro in classe più sicuro. E lanciano una proposta in più «Infine – conclude Orlando – in riferimento allo smaltimento dei rifiuti speciali Covid, i sindaci hanno rappresentato al governo regionale, alle Asp e alla Protezione civile che non sono nelle condizioni di assicurare una piena collaborazione anche in relazione alla mancanza di dati e di un efficiente tracciamento, elementi indispensabili per lo svolgimento del servizi».