Passata la pronuncia del Tar la Fincogero di San Giovanni La Punta ha ottenuto il permesso dalla direzione Urbanistica. Verranno realizzati otto palazzine per l'edilizia popolare. Settore che vede la società impegnata da tempo anche in Romania
Nesima, via libera dal Comune per la costruzione di 176 alloggi Dopo vent’anni azienda del patron dei Portali vince la battaglia
Un braccio di ferro lungo vent’anni terminato con il rilascio del permesso a costruire da parte della direzione Urbanistica del Comune di Catania. Un documento datato 18 novembre 2021 che dovrebbe dare il definitivo via libera al maxi-progetto di edilizia popolare targato Fincogero, nome dell’azienda dell’imprenditore Nunzio Romeo, ideatore e patron del parco commerciale I Portali di San Giovanni La Punta. Sul tavolo la costruzione di 176 alloggi popolari, suddivisi in otto palazzi, nel quartiere Nesima. All’interno dovrebbero trovare spazio circa ottocento persone suddivise in appartamenti da circa 95 metri quadri ciascuno. Fincogero per avere una risposta dal Comune si è dovuta rivolgere al tribunale amministrativo regionale, con i giudici che hanno ordinato a Palazzo degli Elefanti di pronunciarsi con un provvedimento «formale e motivato» riguardo al permesso richiesto dalla società.
Il Comune veniva accusato di non essersi mai espresso dopo la presentazione di un’istanza per il rilascio del permesso di edificare, inoltrata dalla società puntese il 3 febbraio 2020. Un quadro che per certi versi era già emerso dopo la presentazione del programma costruttivo nel 2013. Anche in quel caso – era il 2015 – toccò al Tar dichiarare illegittimo il silenzio del Comune di Catania e il successivo rifiuto all’approvazione del piano, arrivando alla stipula della convenzione per la realizzazione del progetto. Come emerge nell’ultima sentenza datata 5 agosto 2021, a rallentare l’iter sarebbe stato il progetto per le opere di urbanizzazione che, secondo la direzione Urbanistica, l’1 luglio 2020 «non risultava ancora approvato». Successivamente vennero messe nere su bianco altre presunte criticità come «l’incompletezza dei documenti trasmessi e l’assenza della firma di un tecnico abilitato».
Per i giudici una risposta all’istanza di febbraio 2020 doveva essere data entro 60 giorni. Adesso la pronuncia del Tar la vicenda pare essersi sbloccata con la risposta dell’amministrazione comunale e il via libera alla costruzione degli alloggi. Rigettata dai giudici, invece, la richiesta di risarcimento danno presentata da Fincogero perché «genericamente proposta e non provata», si legge nel documento del Tar. Il Comune dovrà sborsare solo duemila euro per «il pagamento delle spese di lite». Al termine di un tavolo tecnico, convocato a inizio ottobre, è stato fissato anche l’importo complessivo per le opere di urbanizzazione. Circa 300mila euro suddivisi tra parcheggi, verde pubblico e attrezzato. A questi si aggiungono 188mila euro per realizzare la strada d’accesso all’area, che sarà «a carico della ditta proponente».
La storia degli alloggi a Nesima comincia con la società SECI, poi acquistata e incorporata in Fincogero. L’azienda chiedeva al Comune, in virtù di alcuni finanziamenti ottenuti per l’edilizia popolare, la disponibilità di aree idonee alla realizzazione dei palazzi. L’indisponibilità di Palazzo degli elefanti non scoraggiò i privati che riuscirono a comprare 40mila metri di terreni nel 2002. Gli stessi in cui adesso dovrebbe essere allestito il cantiere per la realizzazione di otto edifici per un totale di circa 64mila metri cubi di cemento. «Questa realizzazione – si legge in un documento del progetto – unitamente ai servizi collettivi previsti migliorerà la qualità dell’intera area, che allo stato attuale ha la connotazione di quartiere-dormitorio, privo di idonei collegamenti e senza una precisa identità». A firmare il progetto l’ingegnere Antonio Guglielmino, noto per essere stato il direttore dei lavori del centro commerciale I Portali.
Amministratrice unica della Fincogero, come emerge dalla visura catastale, è Maria Teresa Romeo. Stesso ruolo ricoperto nella Anyday Service e nella Barolo Real Estate, quest’ultima di proprietà della Immobiliare I Portali. Le quote dentro Fincogero, invece, sono divise in parti uguali tra il capostipite Nunzio Romeo e Alessandro, Elisabetta, Alfio Giuseppe Emanuele e Francesca Romeo. La società puntese ormai da anni ha puntato sul mercato edile in Romania. Una virata che ha portato anche a duri scontri giudiziari. Come emerge dal portale della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, Fincogero aveva citato in giudizio, avanzando una richiesta di risarcimento da oltre 300 milioni di euro, lo Stato romeno per delle criticità nei contratti di concessione con le autorità locali per lo sviluppo di progetti immobiliari a Constanța e Brăila e un aeroporto internazionale a Galați. L’arbitrato internazionale nel 2019 ha dato ragione a Bucarest e ha respinto tutte le pretese della società guidata da Romeo.