Maria Rita Schembari è prima cittadina dal giugno del 2018. «Brutta troia, ti seguiamo passo dopo passo», si legge ancora sul foglio a righe. «Non c'è intimidazione che possa preoccuparmi. La società è ammorbata dal cancro dell'ignoranza», ha risposto
«Meno tasse o ti uccidiamo e ti diamo in pasto ai maiali» La lettera di minacce ricevuta dalla sindaca di Comiso
«Brutta troia, ci stai uccidendo con queste tasse altissime. Se non le diminuisci ti uccidiamo, ti facciamo a pezzi e ti diamo in pasto ai maiali». Dieci righe scritte su un foglio a righe con una penna nera (e qualche correzione con il bianchetto) è il contenuto della lettera anonima che è arrivata alla sindaca di Comiso Maria Rita Schembari. «Non vi è minaccia o intimidazione che possa farmi preoccupare», ha risposto la prima cittadina che attribuisce la responsabilità di quelle parole a «una parte della società ammorbata dal cancro del
livore e dell’ignoranza».
Sindaca dal giugno del 2018 della cittadina del Ragusano, Schembari sottolinea anche come alcune delle parole a lei rivolte facciano pensare a un «attacco alla donna che
amministra, che fa politica. Più in generale, alla donna». Una ulteriore precisazione da parte della prima cittadina per rispondere sul contenuto della lettera anonima riguarda poi il fatto che «l’amministrazione Schembari non ha aumentato alcuna
tassa in questi tre anni, anzi, ha posto in essere tutta una serie di sgravi e di incentivi». Più che sui contenuti in merito a un eventuale dissenso, la sindaca lamenta le modalità: «Una lettera anonima, emblema della peggiore codardia».
Un foglio che è già finito nelle mani delle forze dell’ordine dopo la denuncia presentata da Schembari. «Conosciamo il tuo indirizzo – continua la lettera – conosciamo le tue abitudini. Ti seguiamo passo dopo passo. Non devi dormire la notte come non dormiamo noi». Tra gli intenti di chi ha scritto, ci sarebbe anche quello di far sapere alla sindaca che è tenuta sott’occhio in qualche modo. «È la leva su cui vorrebbe fare perno gentaglia dal lessico limitato, ma
incoerentemente tecnico al punto giusto. Perché – si chiede la sindaca – agire nell’anonimato, minacciando,
tendando di intimorire? C’è un altro obiettivo che si vorrebbe raggiungere? O si tenta di attuare la strategia del terrore, non riuscendo a metterne in campo altre?».
La prima cittadina si è poi detta «preoccupata per la drammatica deriva verso cui si sta arenando una parte malata della società nella quale viviamo: quella del disprezzo della donna, dell’attacco alla persona, del sessismo becero. Sono convinta – ha aggiunto Schembari – che la grande comunità
che rappresento provi indignazione per tutto questo. Non può passare il messaggio che
l’uso delle minacce freni ogni persona che opera onestamente».