Angelo Mortellaro da quasi vent'anni si occupa della pianta Cyperus Papyrus in un'area che era arida e che oggi è una piccola oasi. Ma non solo, produce anche la carta. «Un centinaio di fogli all'anno, come quello del film di Ficarra e Picone», racconta
A Siracusa vive l’ultimo coltivatore di papiro in Sicilia «Così ho ridato vita alla passione che fu di mio nonno»
La passione per la pianta di papiro gliel’ha trasmessa il nonno, il cavaliere Angelo La Mesa. Aveva 14 anni quando ha cominciato a produrre la carta e non ha più smesso. Oggi a 42 anni Angelo Mortellaro è l’ultimo coltivatore di papiro e produttore artigianale di questi speciali fogli in Sicilia. Possiede una piantagione che non ha eguali in tutto il continente. Duemila metri quadrati dove cresce rigoglioso il Cyperus Papyrus. A ridosso del Parco Archeologico di Siracusa, Mortellaro ha creato una vera e propria oasi che si estende su un’area di 13mila metri quadrati. «È stato mio nonno negli anni Sessanta a realizzare una produzione privata di piante da papiro per la vendita – racconta a MeridioNews Mortellaro -. Partì da zero e riuscì a realizzare la più ampia coltivazione d’Europa dell’epoca. La piantagione, con i cinquemila metri quadrati originari, era un piccolo ecosistema produttivo. Ma nessuno della mia famiglia produceva la carta».
Siracusa vanta una tradizione secolare nella lavorazione della pianta del papiro che, secondo fonti storiche, sarebbe arrivata direttamente dall’Egitto. I primi tentativi di produrre carta risalirebbero al 250 a.C. Il vero boom si registra nel 1781, con la nascita di un artigianato fiorente che ha per sempre legato la città siciliana al papiro. Oggi la pianta di vive unicamente lungo le sponde di due fiumi: il Nilo, in Egitto, e il Ciane, a Siracusa, in un’area che è riserva naturale.
«Quando la piantagione creata da mio nonno è andata distrutta, ho deciso di provare a ricrearla. Nel 2003 ho acquistato circa 13mila metri quadri di terreno che erano molto aridi e dopo anni di lavoro sono riuscito a renderlo fertile per la coltivazione». Nasce così L’Angolo del Papiro, un’oasi naturalistica attraversata al suo interno da un fiume. Sono le acque dell’acquedotto Galermi che favoriscono la crescita del papiro. Mortellaro, oltre alla coltivazione del papiro, ha voluto inserire alcune specie animali come pavoni, cigni, anatre mandarino, germani e gallinacei che provengono da tutto il mondo. «Un turista greco in vista in questi giorni mi ha detto che il posto è bello per la tranquillità che si respira – spiega -. Il mio intento era proprio questo».
Per accedere a L’Angolo del Papiro si paga un prezzo di due euro a persona. «Si può restare all’interno dell’oasi naturalistica e usufruire dell’area picnic – continua Martellaro -. Prima della pandemia la mia azienda era un punto di riferimento per le scuole che da tutta la Sicilia orientale venivano per assistere alla lavorazione e si cimentavano attivamente nella creazione della carta. Speriamo di tornare presto alla normalità perché l’esperienza e il ricordo che rimane nei ragazzi non ha prezzo». Per ottenere un foglio di papiro pronto all’uso, occorrono dai tre ai quattro giorni. «Produco un centinaio di fogli in un anno – spiega Mortellaro – a meno che non ci sia una richiesta specifica. Di solito mi vengono commissionati fogli di papiro per realizzare attestati o dipinti per i turisti. Poi ci sono casi particolari. Ad esempio il papiro che Ficarra e Picone hanno tra le mani nelle scene del loro ultimo film Il primo Natale, l’ho prodotto io», conclude orgoglioso.