Da ieri, lo scheletro di una femmina del curioso pachiderma è ospitato al palazzo centrale dell'Università. Gli studiosi pensano che si sia adattato alle condizioni dell'Isola: per la scarsezza di risorse, è diventato più piccolo per consumare di meno
L’elefante più piccolo del mondo in mostra a Catania Il simbolo della città in miniatura è alto solo un metro
Fino a cinquecentomila anni fa scorrazzava in Sicilia e anche sull’isola Malta. È il più piccolo
elefante mai esistito sulla Terra, alto appena un metro, il Palaeoloxodon Falconeri, una specie
endemica proprio per la sua inusuale statura. Da ieri, lo scheletro di una femmina di questo curioso pachiderma pigmeo, proveniente dalla
grotta di Spinagallo a Siracusa, è ospitato al palazzo centrale dell’Università di Catania.
Proprio l’ateneo catanese – in occasione della Notte dei ricercatori – ha deciso di trasferire
l’esemplare, simbolo della città, nel cuore di Catania.
Ospitato per decenni nella sezione paleontologica del museo di Scienze della terra del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’ateneo catanese, l’elefante nano adesso fa bella mostra di sé al centro della Mostra dei saperi e delle mirabilia
siciliane curata dal Sistema museale di Ateneo con il contributo della Regione Siciliana. A inaugurare la sua prima in piazza Università il rettore Francesco Priolo e il sindaco Salvo
Pogliese insieme al direttore generale dell’ateneo Giovanni La Via e all’assessore comunale
Sergio Parisi.
Gli studiosi ipotizzano che il progenitore del siculo Palaeoloxodon fosse proprio l’elefante
antico di foresta Elephas antiquus, dalle zanne dritte, che contemporaneamente viveva in
Europa e lungo tutta la penisola, alto fino a quattro metri e mezzo, anche se si riscontrano alcune
differenze significative proprio nella forma delle zanne.
Grandi mammiferi come l’ippopotamo o l’elefante, arrivati in Sicilia nel corso delle ere glaciali,
attraverso un ponte di terre emerse, sono rimpiccioliti notevolmente, diventando nani, per
adattarsi alle particolari condizioni delle due isole (Sicilia e Malta).
La scarsezza di risorse, infatti, consigliava di essere più piccoli e di consumare meno. Gli
studiosi, inoltre, ipotizzano che mentre un elefante antico viveva anche 70 anni, quelli siciliani
avevano un’aspettativa di vita di circa 26 anni come se il loro ciclo vitale fosse molto più veloce,
con strategie riproduttive completamente differenti.