Il suo primo incarico nell'Isola fu a Enna nel 1984, poi Trapani e Palermo. Anche una volta andato in pensione, è stato chiamato a ricoprire incarichi delicati a Catania, a Gela e a San Giovanni la Punta. Il funerale sarà celebrato domani pomeriggio in Cattedrale
È morto a 91 anni il prefetto Vittorio Piraneo Fu anche Commissario dello Stato in Sicilia
È morto all’età di 91 anni il prefetto Vittorio Piraneo. Cultore del diritto è stato legato ai valori della Costituzione da cui si è fatto guidare nella sua carriera. Entrato giovanissimo nell’amministrazione dello Stato, dopo una prima breve ma formativa esperienza al Tesoro, visse alla prefettura di Torino il centenario dell’Unità d’Italia, per poi rientrare in Sicilia, a Catania.
Nominato prefetto a Enna nel 1984, resse poi la delicata sede di Trapani fino al 1991, quando venne nominato Commissario dello Stato, ruolo che ha esaltato e incarnato con spirito di leale collaborazione nell’interlocuzione con l’Ars anche nella stagione delle riforme culminata con la legge sulla elezione diretta del sindaco. Dividendosi tra la sede dell’ufficio alla Kalsa e Palazzo delle Aquile, fu per qualche mese anche commissario al Comune di Palermo.
Andato in pensione, fu ancora chiamato a ricoprire incarichi delicati tra cui quello di commissario al Comune di Catania e poi anche di Gela e di San Giovanni la Punta (nel Catanese), sciolto per mafia, e commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. Nominato Cavaliere di Gran Croce dal presidente Scalfaro nel 1997, da pensionato ha vissuto a Catania pur essendo originario di Scordia. Lascia la moglie Maria Stella, i figli Giusy e Antonello, da tre anni direttore de La Sicilia. I funerali saranno celebrati domani alle 16.30 in Cattedrale a Catania.
«Per decenni – ha detto il sindaco di Catania Salvo Pogliese – il prefetto Piraneo è stato un saldo punto di riferimento delle istituzioni nell’isola, facendosi apprezzare per la competenza e l’equilibrio. In nome della legalità, da integerrimo servitore dello Stato, ha condotto azioni amministrative che hanno lasciato un segno nelle comunità, sia per la particolare sobrietà della condotta e sia per la devozione istituzionale dell’operato. Personalmente, come tanti altri catanesi – ha aggiunto il primo cittadino – conservo il ricordo diretto della sua illuminata guida del Comune, per quattro mesi, in una delicata fase di transizione, in cui spiccò per l’azione armonica e di collaborazione con la struttura burocratica comunale».
«La vita intera dedicata al servizio dello Stato, la passione coltivata fino alla fine per il diritto e la cultura, l’amore per la famiglia e per la sua Isola, sempre nel cuore. Il prefetto Vittorio Piraneo – ha dichiarato il presidente della Regione Nello Musumeci – lascia una eredità significativa per le istituzioni della nostra regione».