Liste non vaccinati ai sindaci, il Garante apre istruttoria Calabrò: «Siamo autorità sanitarie, giusto avere i dati»

«Non in linea con la normativa in materia di protezione dei dati personali», così il garante della privacy bacchetta il commissario AntiCovid della provincia di Messina, Alberto Firenze che «secondo notizie di stampa, avrebbe consegnato ad alcuni sindaci la lista dei nominativi dei residenti sul loro territorio non ancora vaccinati». Sul banco degli imputati una riunione tra Firenze e i sindaci dei Comuni del Messinese con il minor numero di vaccinati in cui, pare, sia avvenuta questa consegna delle liste dei non vaccinati.

«Con la richiesta, indirizzata anche all’Azienda sanitaria provinciale di Messina ed al suo Dpo, il Garante intende verificare se vi sia stata effettivamente la comunicazione dei nominativi ai sindaci in contrasto con quanto previsto dall’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana che prevede la comunicazione del solo numero dei vaccinati giornalieri – si legge nella nota del Garante – L’Autorità, inoltre, intende accertare il rispetto delle indicazioni fornite con il decalogo sul corretto trattamento dei dati nell’ambito delle azioni promozionali per la vaccinazione anti Covid 19, inviato a fine luglio a Regioni e Province autonome». Un decalogo secondo cui gli enti «devono individuare soluzioni che vedano coinvolti solo soggetti del servizio sanitario nazionale che hanno in cura la persona, anziché enti territoriali come i Comuni. Auspicabile in questo senso il coinvolgimento dei medici di famiglia cui è nota la situazione sanitaria degli assistiti, anche riguardo ad aspetti che sconsigliano la vaccinazione in assoluto o temporaneamente».

Sulla vicenda non ha voluto esprimersi il commissario Firenze. Dai suoi uffici fanno sapere che comunque nessuna direttiva è stata data ai sindaci presenti alla riunione. Riunione a cui ha partecipato il primo cittadino di Barcellona Pozzo di Gotto, Pinuccio Calabrò, che comunque non conferma né smentisce di avere ricevuto alcuna lista. «Non parlo di quello che è successo in quella riunione – spiega a MeridioNews – Sulla questione di un eventuale passaggio di elenchi sui vaccinati o meno, posso dire che sono il sindaco e rappresento l’autorità sanitaria locale. Dissento dall’interpretazione che un sindaco non possa acquisire dati che ritengo sensibili, ma servono a orientarsi per mantenere un impegno governativo. Sono convintissimo, come legale, che in momento di emergenza mondiale, se il sindaco non può sapere chi sono i non vaccinati per andare a dire “signori, vi dovete vaccinare”, mi sembra che siamo alla follia. E attenzione, non parliamo di Novax, ma di tutti quelli che per un motivo o per un altro non hanno fatto il vaccino. Ritengo a mio modo di vedere, a prescindere dal fatto che mi abbiano dato o meno le liste, che io debba avere questi dati, che custodirei con la massima segretezza, così come faccio con tanti altri dati sensibili che per il mio ruolo sono in mio possesso».

«Se poi le autorità competenti mi daranno delle direttive diverse – conclude Calabrò – lo accetterò e se chiamato a rispondere dirò la verità come è giusto che sia, sia come sindaco, tanto più come professionista. La mia proposta è stata quella di continuare a insistere sui medici generici, a cui in passato questi elenchi sono stati già dati e questo è un dato conosciuto, per spiegare alle persone che non è assolutamente vero che col vaccino si muore. Da parte nostra continueremo con la campagna di informazione di concerto con il commissario e con le autorità sanitarie».


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