9 luglio. Ultima serata di concerti, cè ancora tanta adrenalina ma tra gli organizzatori comincia a farsi sentire un po di stanchezza.Quasi si respira un po di nostalgia adesso che tutto volge al termine Però, visti i grandi risultati,chissà che quello di Fuori Corso non torni ancora diventando un appuntamento fisso Ad aprire questa serata, i siracusani […]
Fuori Corso – Terza serata
9 luglio. Ultima serata di concerti, cè ancora tanta adrenalina
ma tra gli organizzatori comincia a farsi sentire un po di stanchezza.
Quasi si respira un po di nostalgia adesso che tutto volge al termine
Però, visti i grandi risultati,
chissà che quello di Fuori Corso non torni ancora diventando un appuntamento fisso
Ad aprire questa serata, i siracusani SuzanneSilver. Li abbiamo visti spesso in giro per Catania e dintorni, e ai Benedettini non si sono smentiti… Siamo contenti di aver potuto fare ciò che amiamo, cioè suonare allinterno della nostra Università. Non sentiamo lesigenza di spostarci dalla Sicilia, ma andremo ovunque la musica ci chiami e ci dica: sono qui, venite!– ci ha detto Mauro(batterista), durante lintervista radio.
Musica profonda, intensa; voci potenti, piene. Chitarre aggressive e graffianti
Scendono i SuzanneSilver, e tocca ai catanesi Diane & the Shell. Altrettanto conosciuti nellambiente catanese, hanno lanciato pezzi nuovi sperimentando la nuova formazione, data dallingresso della chitarra di Emanuele. Anche la loro è musica sperimentale, costruita nei minimi dettagli, con chitarre e basso perfettamente incastonati per un effetto quasi virtuosistico.
Qualche problema tecnico al basso non ha comunque compromesso la buona riuscita del loro concerto.
Il gruppo headliner di stasera è davvero un ospite speciale, un grande ritorno: dopo sette anni a Catania abbiamo lonore e il piacere di riascoltare gli Uzeda.
Eravamo stati troppo tempo insieme, avevamo bisogno di disintossicarci un pò, eravamo saturi. Ma ora siamo qui, e questo è sicuramente linizio di una nuova fase – confessa durante lintervista radio Giovanna Cacciola, voce degli Uzeda.
Tornano aggressivi, violenti, intensi. Animali da palcoscenico, emanano energia, trascinano, regalano qualche brivido. Emozionante la voce di Giovanna, espressiva, allo stesso tempo dolce e impetuosa, gridata e sussurrata, alta e bassa, aiuta gli strumenti a dire ciò che non si può dire con le sole parole.
La folla trema, adorante, davvero numerosa. Alla fine del concerto nessuno sembra voler andar via
Giovanna conclude ringraziando coloro che hanno sostenuto materialmente, economicamente e umanamente questo progetto
vorrei dire questo sogno
E per tre giorni forse davvero qualcuno di noi ha sognato, e speriamo continui a sognare
Da studentesse che hanno visto nascere questo progetto quando tutto era ancora Chi lo sa? ci sentiamo di dire qualcosa in più
Vedere che un piccolo grande sogno ha preso forma, che siamo riusciti a portare la musica dentro lUniversità e i ragazzi dentro lUniversità attraverso la musica, è davvero una grande soddisfazione.
Grazie a quanti hanno dato del loro per mettere in piedi questo progetto, grazie a quanti ci hanno creduto sino alla fine, e grazie a quanti sono stati presenti.
Grazie a chiunque abbia avuto il coraggio di sognare insieme a noi…A volte i sogni si avverano, a volte la speranza dà una forza che riesce a trasformare in realtà anche progetti che sembravano irrealizzabili.