A cominciare da un chilometro e mezzo prima dello svincolo di Villafranca e fino all’uscita di Boccetta le vetture saranno incolonnate per viaggiare fianco a fianco a doppio senso. A gennaio, chi arriva a Messina da Palermo non dovrà più lasciare l’autostrada per poi rientrare più avanti
A20, carreggiate viadotto Ritiro complete entro giugno 2022 Fino ad allora si viaggerà per dieci chilometri su corsia unica
La notizia positiva è che entro fine dicembre la carreggiata del viadotto Ritiro in direzione Palermo sarà completata. Quella cattiva è che su questa stessa arteria si viaggerà a doppio senso di circolazione almeno fino a giugno 2022 quando, secondo le previsioni della Toto Costruzioni, la ditta che sta eseguendo i lavori, sarà completata anche la seconda carreggiata del viadotto.
Tradotto in numeri vuol dire che chi viaggia lungo quel tratto autostradale della A20 dovrà mettere in conto di percorrere dieci chilometri a una sola corsia. A cominciare da un chilometro e mezzo prima dello svincolo di Villafranca e fino all’uscita di Boccetta le vetture saranno incolonnate per viaggiare fianco a fianco a doppio senso. A gennaio, chi arriva da Palermo non dovrà più lasciare l’autostrada, arrivare fino al viale Giostra, percorrere la rotatoria e quindi immettersi nuovamente tramite le rampe dell’omonimo svincolo sulla A20. Di contro dovrà tollerare questi i dieci chilometri di doppio senso.
A metà del prossimo anno i lavori di messa in sicurezza del viadotto dovrebbero essere finalmente completati. È quanto emerso oggi durante la commissione consiliare che ha visto la presenza in aula dell’ingegnera Anna Sidoti e dei rappresentanti della ditta che sta realizzando i lavori. Ma il condizionale è d’obbligo perché i lavori sul viadotto Ritiro sono al centro di un complesso intervento di consolidamento statico e adeguamento sismico ormai da oltre tre anni e più di una volta i tempi di consegna della megaopera sono slittati.
Il 24 giugno 2020 è stato sottoscritto un atto integrativo all’iniziale contratto d’appalto per la necessità di eseguire maggiori lavorazioni che non erano previste, né prevedibili nel 2015, anno di stipula del contratto originario. L’ultimazione delle attività di cantiere era prevista a fine 2021 e l’apertura al traffico a fine febbraio 2022, dopo i necessari collaudi e le opere accessorie. Tre anni dopo la consegna prevista nell’agosto 2018. Ma come dicevamo non sono mancati gli intoppi di natura tecnica e burocratica per non parlare dei rallentamenti causati ai grandi cantieri dalla pandemia.
L’emergenza Covid-19 ha comportato il fermo lavori dal 13 marzo al 17 maggio. Cause che la Toto Costruzioni ha dovuto provare anche all’Ance. Cause «indipendenti dalla nostra volontà» ha spiegato la ditta che ha precisato come le stesse non sono «imputabili all’Ente appaltante, il Cas, né alla Regione siciliana. Enti che hanno sempre fattivamente cooperato per il superamento delle criticità». Di certo c’è che se questa è la quarta estate di code interminabili, l’inverno si preannuncia bollente per i tanti pendolari che ogni giorno percorrono questo tratto per raggiungere il posto di lavoro.