L'Ars ha approvato lo stanziamento di 15 milioni di euro da destinare alle realtà che operano nel sociale. Emiliano Abramo, presidente dell'associazione etnea, si dice soddisfatto: «Adesso ci vuole trasparenza nella gestione»
Regione approva il decreto legge contro la povertà Comunità S. Egidio: «Un gesto di sensibilità politica»
Ieri, l’assemblea Regionale siciliana ha approvato il decreto legge contro la povertà e l’esclusione sociale, che prevede fondi e misure a sostegno delle fasce più deboli. I plausi per il passo compiuto a Palermo sono arrivati anche dalle opposizioni politiche, con la speranza che i provvedimenti previsti non rimangano soltanto degli annunci.
A esprimere soddisfazione per l’approvazione del ddl povertà è stato Emiliano Abramo, presidente della comunità di Sant’Egidio di Catania. La sede etnea dell’associazione che opera in tutta Italia e in alcuni Paesi del Mediterraneo è stata una delle realtà promotrici delle misure a contrasto della povertà. «Siamo state più di 170 associazioni ad appoggiare questa iniziativa – afferma Abramo a MeridioNews – Negli anni passati sul tema povertà c’è stata l’assenza di dialogo con le istituzioni. Adesso pare che politica abbia ritrovato questa sensibilità. Noi abbiamo provato a smuovere le acque. In pochi si erano accorti che la Sicilia, stando ai dati di Eurostat, era la Regione più povera d’Europa».
La legge prevede interventi sui fronti alimentari, abitativi e sociali, con 15 milioni di euro da assegnare a quelle realtà associative riconosciute dal ministero. «Adesso queste misure ci indicano la strada che dobbiamo proseguire e ci dicono, inoltre, che i poveri devono bussare alla porta delle istituzioni – evidenzia Abramo – In questo periodo di pandemia abbiamo contato più di tremila nuclei familiari con emergenze alimentari. A chiederci aiuto sono stati anche i ristoratori e gli studenti: gente che si è ritrovata sempre più in stato di disagio». A questi si aggiungono i problemi di carattere sociale.
«La pandemia ha segnato i rapporti tra le persone. Tra i giovani che ormai hanno abbandonato questa terra e la paura del contagio – aggiunge Abramo – molte persone, specie gli anziani, si sono ritrovate sempre più sole. Per non parlare del fatto che sono davvero troppi i soggetti che al momento non godono di una casa. Per questo motivo questa legge diventa ancora più necessaria, specie nelle grandi città, dove c’è bisogno di tante associazioni a sostegno dei tantissimi residenti in situazioni di disagio economico». Dopo il passaggio di ieri, l’assessorato siciliano alle Politiche sociali guidato da Antonio Scavone produrrà a breve l’avviso pubblico rivolto alle realtà associative che vorranno partecipare alle iniziative. «Teniamo molto alla trasparenza – conclude Abramo – Adesso abbiamo la grande responsabilità di poter contare su importanti somme economiche. Ci saranno delle linee guida molto precise, rivolte soltanto a quelle realtà associative che posseggono tutti i requisiti».