Un residente di Pedara racconta a MeridioNews le vicissitudini con la società che gestisce le forniture idriche. All'origine dei problemi, ancora una volta, richieste di pagamenti ritenute eccessive. «Non possiamo subire le conseguenze delle letture in ritardo»
Acoset, bollette già pazze da prima del Covid «Con un figlio disabile ci hanno tolto l’acqua»
«Se non avessi pensato a suo tempo a installare delle cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, non so come avremmo fatto». La storia che arriva da Pedara non ha nulla a che vedere con la siccità nell’isola. Nel centro pedemontano, uno dei tanti in provincia di Catania servito da Acoset, l’acqua non di rado capita che manchi, ma nel caso specifico semplicemente non arriva perché l’erogazione è stata sospesa. «Ho trovato i sigilli il 10 giugno. A sorpresa, senza alcuna comunicazione perché l’hanno inviata a un altro indirizzo, nonostante da tempo provi ad aggiornare la mia anagrafica», racconta a MeridioNews un uomo che vive insieme alla moglie e al figlio minore disabile. All’origine del provvedimento c’è il mancato pagamento di quattro bollette tra settembre 2018 e il gennaio di quest’anno, per un totale di poco meno di 700 euro.
«Hanno agito trattandomi da furbetto, mentre in realtà sono vittima così come tanti altri miei concittadini e altri utenti che vivono in altri paesi», sostiene l’uomo. Nel mirino ci sono, ancora una volta, le bollette pazze di cui MeridioNews si era occupato a maggio, raccontando le vicissitudini di un cittadino di Belpasso che si era accorto di una gestione discutibile dei conteggi da parte della società guidata da Diego Di Gloria. A essere contestato, nello specifico, era stato il ritardo nella lettura dei contatori che certificano i consumi delle singole utenze. Un fattore tutt’altro che trascurabile all’interno di un sistema di tariffazione su base trimestrale e suddiviso in fasce progressive, che dunque prevede che, superate certe soglie, il costo dell’acqua a metro cubo aumenti. Ciò fa sì che una lettura in ritardo possa portare a una valutazione più onerosa dell’acqua consumata, in quanto collocata nelle fasce più costose nonostante l’utilizzo venga effettuato nel nuovo trimestre. «Ho letto che il presidente di Acoset ha dichiarato che questo problema si è verificato soltanto durante la pandemia, per via dei contagi che hanno colpito parte del personale – commenta il cittadino pedarese – ma non è così. Questo è il nostro caso, a meno che qualcuno non affermi che nel 2018 c’era già il Covid».
A rendere ancora più difficile la situazione è la presenza di un figlio disabile. «Si può solo immaginare le difficoltà che stiamo affrontando, ma non ho intenzione di cedere a quelli che ritengo soltanto dei soprusi e, quindi, se non riuscirò a chiarire la situazione, non escludo di rivolgermi a un avvocato», va avanti l’uomo. Che racconta anche di avere provato in più di un’occasione a parlare con i funzionari di Acoset, senza però riuscirci. «Sia io che mia moglie, per ben quattro volte, abbiamo prenotato gli appuntamenti, nel rispetto delle prescrizioni Covid, ancor prima che ci togliessero l’acqua ma non ci hanno mai accolto – denuncia – Il motivo a quanto pare stava nel fatto che, sforati i tempi per la ricezione al pubblico, l’utenza è costretta a tornare a casa e a riprenotare un nuovo incontro».
«Escludo categoricamente che il signore sia stato mandato a casa, a meno che non si sia presentato sul posto senza prenotazione», replica a MeridioNews Diego Di Gloria. Il presidente di Acoset, in merito all’interruzione dell’erogazione, assicura che la società non fosse a conoscenza della presenza del minore disabile nell’abitazione. «Nell’ultimo anno non abbiamo tolto l’acqua a nessuno, soltanto di recente abbiamo ripreso, ma quando non si pagano le bollette», aggiunge. Sul fatto che le stesse siano eccessivamente salate e che ciò derivi da letture ritardate, Di Gloria ripete quanto già dichiarato a maggio: «Durante la pandemia ho avuto due operatori su sei con il Covid, adesso le cose stanno tornando alla normalità. Per il resto, ciò che posso dire è che chi nota delle discordanze tra consumi e bollette può farlo presente agli uffici. E non è vero che non riceviamo», conclude il presidente di Acoset. Anche se pure in questo caso la sensazione è che a pensarla diversamente continuino a essere in molti.
Pubblichiamo la nota ricevuta da Acoset Spa:
Il contatore in questione è sito in Pedara ed è stato chiuso per morosità, previa nostra diffida. A quanto ci risulta l’intestatario del contatore è un utente nato nel 1925, residente a Catania, presso un indirizzo al quale abbiamo sempre inviato bollette e comunicazioni. L’utente intestatario non ha mai comunicato un cambio di residenza, gode perciò di una tariffazione da non residente.
L’intervistato non è l’intestatario del contratto bensì l’utilizzatore dell’utenza. Quest’ultimo ha avuto modo più volte di interfacciarsi con i nostri operatori telefonici (l’ultima volta ci risulta in data 31.05.2021) i quali gli hanno spiegato che per poter procedere con qualsiasi tipo di richiesta, verifica, riconteggio consumi, cambio tariffazione da non residente a residente, la condizione fondamentale è essere intestatari/titolari del contratto, in ottemperanza alla legge nazionale e ravvisabile all’Art. 17 e all’Art. 24 del nostro Regolamento Servizi.
Basterebbe dunque procedere con richiesta di voltura del contratto (cioè contratto intestato a utente deceduto, gli eredi possono stipulare la voltura del contratto a proprio nome) oppure chiedere un subentro per ex utenza (cioè in tutti gli altri casi di subentro al precedente intestatario del contratto), procedura attivabile anche attraverso lo sportello online sul sito. Una volta divenuto l’intestatario del contratto avrà la possibilità di richiedere il passaggio a una tariffazione da residente, con relativo abbassamento dei costi/consumi, e contestualmente richiedere tutte le verifiche sulla propria utenza.
Presumibilmente le bollette contestate sono caratterizzate da consumi più alti, in corrispondenza dei periodi più caldi. Cogliamo l’occasione per ricordare che la tariffazione di Acoset, approvata da Ati (Assemblea Territoriale Idrica) e Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) si articola per fasce, questo significa che: più alto è il consumo, più alta sarà la fascia di tariffazione, più alta sarà la fattura. Tariffe e fasce di consumo sono consultabili sul nostro sito al seguente link.
Quanto precisato è già stato più volte spiegato telefonicamente all’utilizzatore dell’utenza idrica. Ci teniamo inoltre a precisare che, al fine di garantire ordine e sicurezza, non solo in emergenza sanitaria, tutti gli utenti Acoset vengono ricevuti presso i nostri sportelli previo appuntamento e seguendo l’ordine di prenotazione. L’appuntamento, infatti, indica giorno e orario in cui presentarsi presso i nostri uffici. Nessun utente viene non ricevuto se inserito nell’elenco dei prenotati. In ultimo, l’utilizzatore del contratto non ci hai mai comunicato di avere figli disabili.