Il presentatore è intervenuto ai microfoni di Radio Fantastica, dove ha raccontato del rapporto del cantautore con la conterranea, collega e amica Giuni Russo. «Era molto legato a lei, questo dimostra quanto fosse sensibile». Guarda il video
Morte Franco Battiato, il ricordo di Pippo Baudo «Artista generoso, di esempio per tutti i giovani»
«La partenza di Franco Battiato non deve essere motivo di rammarico, ma uno stimolo per la vena creativa dei giovani». Pippo Baudo, raggiunto telefonicamente da Radio Fantastica, ha voluto ricordare il cantautore scomparso ieri all’età di 76 anni nella sua casa di Milo, alle pendici dell’Etna. Per il celebre presentatore di Militello in Val di Catania la perdita di Battiato deve essere da monito per le nuove generazioni, «perché si impegnino a studiare, a inventare». Come del resto ha sempre fatto Battiato, che si è sempre distinto per la sua espressione artistica all’avanguardia, frutto di ricerca e innovazione.
Da parte di Pippo Baudo non mancano i ricordi. Su tutti ce n’è uno legato a Giuni Russo. La cantante palermitana, morta nel 2004 dopo una lunga malattia, che con Franco Battiato ha collaborato per tanti anni. Un anno prima la cantante di Un’estate al mare e Mediterranea, prodotta proprio insieme a Battiato, fece la sua ultima apparizione al Festival di Sanremo con Morirò d’amore. La canzone, scritta già molti anni prima, era stata bocciata. Nel 2002 viene riproposta alla giuria sanremese.
«Franco era molto amico di Giuni Russo – racconta Baudo – Prima del Festival mi ha chiamato per dirmi che Giuni voleva proporre il brano e che purtroppo aveva il cancro». Sentite le parole di Battiato sullo stato di salute di Russo, Baudo non ci pensa due volte ad accettare l’invito di presentare la canzone al Festival del 2003. La canzone si posizionò al settimo posto nella classifica finale, guadagnando la seconda posizione nella classifica stilata dai giornalisti. «Questo dimostra quanto Franco fosse attaccato a Giuni e quanto lui fosse generoso – continua – Giuni stava già male e ricordo che cantò con la cuffia. La canzone era straordinaria». Adesso non rimane che seguire l’esempio del grande cantautore e compositore siciliano. «Non dobbiamo disperdere – conclude Baudo – il suo impegno, la sua cultura e l’amore per la sua terra».