Specializzato nei 100 e 200 metri con primati che lasciano aperte le porte ai sogni. Il portacolori delle Fiamme gialle si racconta a MeridioNews. «Mio padre è il mio allenatore, ma a casa non si parla mai di atletica», spiega a pochi giorni dal meeting di Savona
La passione di Matteo Melluzzo: velocista quasi per caso «Dai dieci anni non ho mai più smesso, è entusiasmante»
In pista è finito quasi per caso e da allora non ha più smesso di correre. Obiettivo? Farlo sempre con maggiore velocità e perché no, abbattere quei muri cronometrici che rappresentano il sogno di ogni atleta. Di strada Matteo Melluzzo, velocista originario di Siracusa specializzato nei 100 e 200 metri, deve ancora farne tanta. Dalla sua, a 18 anni, ha una grande voglia di mettersi in gioco e di allenarsi sotto lo sguardo vigile di papà Gianni. «Ho iniziato a fare atletica per caso dieci anni fa. Mi sono ritrovato al campo scuola a fare i centri di avviamento a Siracusa», racconta a MeridioNews. «Ho cominciato con la Selene e poi sono passato alla Milone». Il presente, invece, è nel gruppo sportivo Fiamme gialle.
Matteo frequenta l’ultimo anno del liceo scientifico Luigi Einaudi di Siracusa e si appresta ad affrontare la maturità. «Dopo il liceo, vorrei frequentare l’università – spiega – Mi piacerebbe un percorso che abbia qualche attinenza da poter spendere all’interno del gruppo sportivo». Di base nella città aretusea, Melluzzo in futuro non esclude di potersi trasferire a Formia (in provincia di Latina, nel Lazio), sede del centro di preparazione olimpica. «Da un po’ ho iniziato ad allenarmi tutti i giorni tranne la domenica – continua – Anche in tempi di pre-pandemia spesso il sabato sera non uscivo perché l’allenamento di quel giorno è sempre il più faticoso». Melluzzo viene da una famiglia di sportivi: la sorella giocava a pallavolo, il papà era un atleta «ma non di alto livello» e la mamma tirava di scherma.
Ma cosa ha portato Melluzzo alla velocità? «Sostanzialmente da piccolino facevo judo e poi mi sono ritrovato a fare il velocista. Prima facevo salto in lungo e poi nei campionati di società facevo la seconda o terza frazione delle staffette. A poco a poco, la velocità mi ha entusiasmato e non ho più smesso». Anche perché quelli erano gli anni di un certo Usain Bolt. I prossimi impegni di rilievo hanno già alcune date in rosso nel calendario. A partire dal 13 maggio, giorno del meeting internazionale di Savona. Quando Melluzzo si confronterà con il top della velocità: Filippo Tortu, primatista dei 100 metri, e Marcell Jacobs, fresco campione europeo indoor nei 60 metri. Sostanzialmente, gli atleti a cui Matteo si ispira. Archiviate le fatiche di Savona, la testa sarà tutta agli europei e ai mondiali under 20.
Cosa significa avere un papà che è anche il tuo allenatore? «Abbiamo un doppio legame – racconta – A casa, per scelta nostra, non si parla di atletica ma solo al campo di allenamento. Abbiamo deciso di differenziare questi due aspetti». Melluzzo ha un primato di 10″48 sui 100 metri e di 21″87 sui 200. C’è tutto il tempo di migliore e di sognare in grande. Prima, però, ci sarà anche un evento da festeggiare: «Seguo molto il calcio e tifo Inter, devo dire che sono contento».