Nell'area in cui a Torretta sorgerà la casa rosanero, il presidente assieme a don Luigi Ciotti, al vicepresidente della Lega Pro, Vulpis, e al sindaco Orlando hanno firmato un accordo che sancisce la loro collaborazione contro la criminalità organizzata
Palermo, il centro sportivo sarà «presidio di legalità» Mirri: «A metà giugno potremo avere autorizzazione»
No alla mafia. Lo slogan che a Torretta campeggia idealmente all’ingresso del futuro centro sportivo del Palermo è anche un qualcosa di tangibile grazie all’accordo programmatico che sancisce la collaborazione tra il club rosanero, l’associazione Libera e la Lega Pro nella lotta contro le mafie e in virtù del quale la nuova casa rosanero diventa un vero e proprio presidio di legalità. Il documento, firmato dal presidente Dario Mirri, Don Luigi Ciotti (presidente di Libera), dal vicepresidente della Lega Pro, Marcel Vulpis, e dal sindaco della città metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando, su un tavolino su cui erano poggiate due t-shirt blu celebrative, è stato siglato a Torretta (proprio nell’area in cui sorgerà il centro sportivo) nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione della Giornata Internazionale dell’Impegno e della Memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Significativa, anche sul piano simbolico, la presenza di Don Ciotti al quale Mirri ha donato una maglia rosanero personalizzata con il numero dieci.
«I giovani hanno bisogno di punti di aggregazione – sottolinea il fondatore di Libera coinvolto emotivamente anche nel momento in cui è stata scoperta una targa con la scritta Giustizia sociale contro tutte le mafie – auguro al Palermo e alla Federazione promotrice di tale percorso che questo centro sportivo possa essere non solo un luogo dove imparare a praticare lo sport ma anche una palestra di responsabilità e di cittadinanza, un veicolo di bene comune. E invito a non dimenticare che lo sport non è un mondo a parte ma una realtà educativa con un’enorme ricaduta sociale. Formando persone ed educando le coscienze, lo sport diventa dimensione culturale». Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia il sindaco Leoluca Orlando: «S in questo caso non sta per sport ma per sociale. Lo sport aiuta l’agonismo ma soprattutto la crescita di tutti i ragazzi e le ragazze. Mi fa molto piacere il coinvolgimento in questa iniziativa di Libera, associazione di associazioni che si impegna per la bellezza. Che non è altro che la sintesi tra etica ed estetica».
In prima fila anche la Lega Pro i cui capisaldi si sposano perfettamente con i valori promossi dall’evento celebrato ieri: «La nostra è una Lega di valori e profondamente radicata sul territorio – spiega Vulpis che ne ha approfittato per portare i saluti del presidente Ghirelli – è molto importante per noi essere al fianco del Palermo e di Libera. Questo è il primo tassello di una serie di iniziative che rientrano in un accordo programmatico finalizzato alla promozione della cultura della legalità. E in questo contesto mi preme sottolineare il fatto che il nuovo centro sportivo del Palermo ospiterà diverse attività e iniziative che avranno un grande valore sociale, incontri organizzati per andare incontro alle esigenze di chi ha più bisogno di essere educato e formato nel modo migliore. E ritengo che il calcio sia lo strumento più adatto per potere seguire questa direzione. L’importanza per il Palermo di avere un centro sportivo? È fondamentale per tutti avere un asset patrimoniale su cui potere investire. Credo che il Palermo (rappresentato ieri anche dall’amministratore delegato Rinaldo Sagramola, ndr) abbia i requisiti per potere entrare nel salotto buono del calcio italiano».
Lotta alla mafia e promozione della cultura della legalità sono i contenuti di un contenitore che ancora deve essere riempito: «Il centro sportivo è l’unica cosa che certamente realizzerò e vi assicuro che lo porterò a termine – commenta il presidente rosanero Mirri – il progetto, che è definitivo, lo presenteremo entro il 20 aprile al Comune di Torretta. Riteniamo, contando sul fatto che entro 60 giorni dovrebbe arrivare il parere dell’ufficio tecnico, che a metà giugno potremo avere l’autorizzazione per procedere con il progetto esecutivo. L’augurio è sempre quello di potere avviare i lavori entro l’estate». Sotto la lente di ingrandimento anche i temi legati all’attualità calcistica: «Rinvio di Palermo-Foggia? Non credo che la squadra stia avendo difficoltà per motivi legati al calendario, ai jolly o ai rinvii. Magari ventuno giorni di vuoto sono un po’ di più rispetto ad altri ma il campionato è così per tutti e mi sembra stupido trovare delle scuse. Il campionato lo sta vincendo la Ternana meritatamente, i numeri e la classifica parlano chiaro». L’obiettivo, in ogni caso, resta la qualificazione ai playoff: «Cercheremo di vincerli, poi può darsi che non ci riusciamo ma conta lo spirito con cui vanno affrontati. L’importante è provarci e noi dovremo fare il possibile fino all’ultimo secondo per provare a realizzare il nostro sogno».
Sono temi che il numero uno del club di viale del Fante, dispiaciuto per il recente esonero di Boscaglia («L’ho vissuto male, è stata una decisione dolorosa che sa di sconfitta») e deciso anche nel negare presunti contatti con il capo ultrà Johnny Giordano indagato nell’ambito dell’operazione antimafia Resilienza II, ha approfondito ‘dividendosi’ tra vicende sportive e importanza, anche simbolica, di un incontro ricco di contenuti: «I principi a cui ci ispiriamo, e lo dico da presidente di una società che non ha la ricchezza economica come tratto distintivo ma che promuove altri valori come l’onestà, il rispetto e l’inclusione, sono il rispetto delle regole e delle persone e l’abbattimento delle disuguaglianze. Il nostro centro sportivo sarà aperto ad attività sociali che coinvolgeranno il territorio e destinate ad aiutare gli ultimi o i penultimi. Chi ha più bisogno». E c’è spazio anche per un flash sugli sviluppi legati al fronte societario: «I soci sicuramente rispetteranno i loro impegni. Basiamoci sui fatti: se si realizzeranno, lo scenario resta quello relativo ad un piano triennale che viene finanziato dai soci. Se poi le cose cambiano perché qualcuno non rispetta i propri impegni entriamo in un ambito che in questo momento non è facile rappresentare».