Le misure cautelari sono state emesse dal tribunale di Gela su richiesta della procura. Il 44enne è stato già in passato coinvolto in inchieste di mafia. Tramite teste di legno sarebbe riuscito a rimanere punto di riferimento nel settore dell'ortofrutta
Gela, ai domiciliari l’imprenditore Claudio Domicoli Sequestrate due società. Indagati figlia e dipendente
Intestataria di una Porsche Cayenne di lusso pur non avendo la patente. Protagonista una 19enne, figlia di un imprenditore dell’ortofrutta in passato una condanna per associazione mafiosa ed estorsione. Il caso ha destato la curiosità dei finanzieri del Gruppo di Gela che hanno dato il via a un’indagine, coordinata dalla procura, che nella notte ha permesso di eseguire l’arresto dell’imprenditore Claudio Domicoli, di 44 anni, e l’esecuzione di altre due misure cautelari: il divieto di temporaneo di esercitare l’attività d’impresa per la figlia, oggi 22enne, mentre un dipendente è accusato di trasferimento fraudolento di valori.
Il sistema si sarebbe basato su una serie di vasi comunicanti tra due imprese riconducibili a Domicoli, la Ortofrutta Gela e la Domicoli Fruit. Entrambe sono state sequestrate e poste in amministrazione giudiziaria. L’esecuzione del provvedimento si è completato con il sequestro preventivo del complesso di beni mobili, immobili, partecipazioni societarie per un valore complessivo di circa due milioni di euro.
«L’indagine nasce dalla strada – ha sottolineato il procuratore Fernando Asaro – e dall’approfondimento delle vicende societarie di alcune imprese gelesi che, pur non risultando formalmente intestate al principale indagato, di fatto lo vedono come dominus assoluto. L’intento – continua – non è quello di paralizzare le aziende ma di spossessare da taluni soggetti e bonificarle dall’inquinamento di condotte fraudolente. Bonificare le aziende e renderle compatibili con un mercato sano».
Domicoli, in passato è stato coinvolto nelle inchieste Tagli Pregiati, Free Car e Atlantide-Mercurio, si era avvalso di strutture societarie costituite da soggetti a lui vicini per continuare a operare nel commercio di ortofrutta allo scopo di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali cui sarebbe potuto incorrere. L’indagine ha però dimostrato come Domicoli fosse la vera figura di riferimento per clienti e fornitori, nonché la persona delegata a operare sui rapporti bancari di una delle società di cui risulta essere solamente un dipendente.
La figlia di Domicoli e il dipendente, secondo gli inquirenti, non sarebbero stati nelle condizioni economico-finanziarie da poter apportare capitali nelle nuove società. Domicoli, invece, è risultato utilizare i beni della società. In una circostanza, dopo aver comprato una Porsche Macan, l’ha ceduta a una società finita nell’indagine e a un prezzo decisamente più basso rispetto al costo d’acquisto.