Esasperato dalle pressioni e dalle minacce, l'uomo ha raccontato tutto agli investigatori della squadra mobile. Agli arresti domiciliari sono finiti il 38enne Antonio Morvillo, il 56enne Nunzio Venuti e il 53enne Giuseppe Maggio
Messina, tassi usurai fino al 144% a un imprenditore Tre strozzini arrestati dopo la denuncia della vittima
Tassi usurai fino al 144 per cento. È stato l’imprenditore vittima a presentarsi negli uffici della squadra mobile di Messina e a spiegare che, a causa delle difficili condizioni economiche, aveva fatto ricorso agli strozzini. Era l’agosto del 2019. Adesso i tre usurai sono stati posti agli arresti domiciliari. Sarebbe stato il 38enne Antonio Morvillo a mettere in contatto l’imprenditore messinese con il 56enne Nunzio Venuti. Ottenuti 3mila euro, la vittima ne avrebbe poi restituiti 4mila in trenta giorni.
Di fronte a una situazione finanziaria rimasta complicata, l’imprenditore si è rivolto di nuovo a Venuti per richiedere la stessa cifra con le stesse modalità. Impossibilitato a fare fronte agli impegni assunti, però, per l’imprenditore è iniziato un incubo fatto di costanti pressioni e minacce da parte di Venuti, Morvillo e anche del 53enne Giuseppe Maggio. Espliciti i riferimenti all’abitazione, alla famiglia e a gruppi criminali a disposizione per «il recupero crediti».
Esasperato, l’imprenditore ha raccontato l’intera vicenda agli investigatori della squadra mobile che hanno sentito testimoni, avviato intercettazioni telefoniche e ambientali, e anche servizi di osservazione sul territorio. Determinante per le indagini è stato l’arresto in flagranza di Morvillo: il 15 settembre del 2019 è stato sorpreso fuori da un bar in possesso di banconote (precedentemente contrassegnate dai poliziotti) appena consegnate dalla vittima come acconto.
«Specie in una fase socio-economica assai delicata quale è quella attuale, fondamentale è denunciare». È la sollecitazione della polizia di Messina. «L’usura è un fenomeno insidioso – proseguono dalla questura di Messina – che investe diversi settori economici e sociali: rispetto al racket, non riguarda soltanto imprenditori ma colpisce anche famiglie e fasce deboli e a basso reddito della società che sono più esposte alla trappola dello strozzino – concludono – in quanto non hanno facile accesso agli ordinari strumenti di credito legale».