Furbetti del cartellino negli uffici del Comune 18 misure cautelari, molti altri sotto indagine

Ennesimo caso di furbetti del cartellino a Palermo, coinvolto un settore delicato come quello dei servizi cimiteriali, impegnato in mille emergenze negli ultimi mesi. I carabinieri del nucleo Investigativo di Palermo e la polizia municipale hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per 18 dipendenti comunali delle società partecipate del Comune Reset e Coime, accusati di falsa attestazione di presenza in servizio e truffa ai danni dell’amministrazione. 

L’indagine, coordinata dalla procura, è iniziata dopo alcune segnalazioni anonime. Gli inquirenti hanno accertato un fenomeno di assenteismo di massa – 2000 le timbrature sospette – di quasi due decine di dipendenti dell’ufficio comunale che si occupa di impianti cimiteriali. In particolare, l’attività d’indagine svolta dal Carabinieri si è concentrata sulle assenze dei dipendenti, sia comunali che di Reset e Coime, che prestano servizio all’interno degli uffici dei Servizi Cimiteriali del Comune di Palermo, in via Lincoln. Uffici che vedono l’inchiesta coinvolgere circa un terzo del personale, indagato a vario titolo. 

I militari hanno scoperto che gli impiegati finiti sotto inchiesta timbravano per altri colleghi per fingerne la presenza in servizio o consentire loro di assentarsi durante il lavoro. Le indagini sono durate cinque mesi. 240 tra le timbrature sospette sono state sviluppate e contestate. Circostanze che testimoniano che si trattava di un fenomeno diffuso tra gran parte dei dipendenti dell’ufficio comunale. Gli agenti della polizia municipale hanno indagato invece su un gruppo di dipendenti comunali addetti ai servizi di assistenza ai funerali e impiegati, dunque, prevalentemente in mansioni esterne. Spesso, piuttosto che assolvere i loro compiti di assistenza, stavano in giro per la città per sbrigare cose personali o rientravano in ufficio in anticipo rispetto all’orario previsto. 

«Grande apprezzamento per l’attività di indagine della Polizia municipale e dei carabinieri che ha permesso di individuare, con la massima collaborazione dell’Amministrazione comunale, un altro dei tasselli della gravemente difettosa situazione dell’ufficio che si occupa della gestione dei cimiteri comunali – dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – Ai provvedimenti dell’Autorità giudiziaria seguiranno, oltre alla ovvia costituzione di parte civile, da subito delle severe misure disciplinari, commisurate alla gravità dei comportamenti che hanno arrecato un danno gravissimo non solo all’immagine dell’Amministrazione, ma soprattutto ai servizi resi ai cittadini e, in particolare, ai familiari dei defunti. Anche come forma di rispetto nei loro confronti queste misure disciplinari saranno ai massimi livelli consentiti dalla normativa e dai contratti di lavoro».


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